Esce il nuovo libro d Marcello Sorgi sulla vita del principe Raimondo Lanza di Trabia. Il libro si intitola Il grande dandy (in uscita oggi per Rizzoli, pp. 208, euro 18,50), biografia molto narrativa e partecipata di un personaggio particolare.
Amante della vita, grande frequentatore del jet set, il principe siciliano era un personaggio particolare ed è interessante scoprirne tutti i risvolti della sua breve vita. Dalla nascita nel 1915 alla morte per suicidio, con un volo dalla finestra, nel 1954.
Grazie alle sua amicizie, perfino anche con l’armatore greco Aristotele Onassis e lo Scià di Persia, Reza Pahlavi, cercherà invano di coinvolgerli nel affaire petrolio. Raimondo era caro amico dell’avvocato Gianni Agnelli, di Edda Mussolini Ciano, ma anche del comunista-partigiano Antonello Trombadori e Pino Muceo, monello della Kalsa, il rione arabo di Palermo. Grande conquistatore, si dice avesse avuto un flirt anche con Edda Ciano Mussolini.
Feudatario, ricco, affascinante e spericolato fu anche fra gli esponenti dello sport siciliano dell’immediato dopo guerra. Presidente della squadra rosanero del Palermo, intenditore di calcio, corridore automobilistico e tifoso sfegatato del leggendario Tazio Nuvolari. Da presidente del Palermo calcio, inventò ad esempio il calciomercato all’Hotel Gallia di Milano e portò la squadra in serie A.
Nipote dei Florio si adoperò per far risorgere la Targa Florio, dopo la Seconda guerra mondiale. Sorgi ricostruisce la sua vita politica. Per esempio la partenza a sorpresa per la guerra di Spagna, dove fu agente segreto tra le fila repubblicane per conto del corpo di spedizione inviato da Mussolini.
Poi, nel dopoguerra, la crisi: le terre in rovina, il patrimonio famigliare dissolto da un tenore di vita insostenibile, affari mirabolanti andati male, forse la depressione, forse la noia che lo portarono a suicidarsi nel 1954 gettandosi da una finestra.