Enzo Giunta: io conoscevo Filippo Fantauzzo

Conoscevo Filippo Fantauzzo fin da quando eravamo fanciulli e frequentavamo la piazza S. Carlo e l’omonima chiesa parrocchiale. Filippo riusciva a familiarizzare con tutti, vecchi e giovani, grazie anche alla naturale cordialità e alla semplicità di approccio.
Tali caratteristiche personali furono certamente alla base della sua scelta di vita, che lo portò a fare l’imprenditore e, in particolare, ad avviare l’attività di bar, pasticceria e tavola calda. Ovviamente, ancora una volta, piazza S. Carlo fu il luogo prescelto da Filippo, che rafforzò la sua presenza in uno dei luoghi simbolo della città, da tutti conosciuto (almeno in passato) come u Chianu.
Ma l’attività artigianale e commerciale, sia pure impegnativa, non poteva soddisfare la voglia di fare di Filippo e, soprattutto, il bisogno di intrattenere rapporti con la gente, anzi di mettersi al servizio della gente. E così, l’opzione politica fu naturale e Filippo scoprì di muoversi in quel mondo come un pesce nell’acqua. Certo, a lui bastava la politica locale, divenendo un punto di riferimento per molti Termitani, in particolare per la gente del popolo, con la quale manifestava una grande capacità di colloquio e d’intesa.
Fu a lungo consigliere comunale e assessore, sia nella così detta prima repubblica sia nel periodo successivo. Anche al Comune le nostre strade si incrociarono, quando anch’io mi trovai a fare l’amministratore comunale e, in quegli anni, ebbi modo di capire come mai Filippo riusciva a riscuotere simpatia o comunque a essere accolto in tutti gli uffici comunali, anche quelli tradizionalmente più ostici. Egli, infatti, si presentava ovunque con discrezione, senza dare la sensazione di volere far pesare il suo ruolo, anzi, sempre con quel sorriso disarmante e bonario.
Pur facendo parte dello schieramento di opposizione, i suoi interventi in aula erano moderati, anche se critici, e comunque cercava sempre il colloquio e la soluzione negoziata. Sempre presente alle manifestazioni pubbliche, mi diceva che la gente si attende che i propri rappresentanti non si sottraggano ai momenti importanti per la città, perché anche questo è attenzione e servizio verso la comunità.
Vorrei ricordare, infine, la sua aumentata frequenza, negli ultimi anni, ai riti religiosi e alla vita della comunità ecclesiale cittadina, dove aveva trovato spazio per il suo bisogno di stare fra la gente e accanto alla gente, anticipando la comunione fraterna nella quale oggi, ne sono certo, vive alla presenza di Dio.
Enzo Giunta
già sindaco di Termini Imerese

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