Dr shock: «O Termini o salta anche il Molise»

La constatazione è d’obbligo: se sfuma l’acquisizione dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, rischia di saltare anche l’area produttiva di Macchia d’Isernia. L’amara ipotesi spunta nel corso della conferenza stampa convocata, nella mattinata di ieri, dai vertici aziendali della Dr Motor Company per fare il punto sulla situazione dello stabilimento molisano, e non solo, all’indomani del clamore suscitato dalle denunce di alcuni dipendenti circa la mancata corresponsione di diverse spettanze. Eppure si tratta solo del lato più nero di una medaglia, che pare avere anche molti punti in luce che farebbero, invece, ben sperare. Il direttore del settore comunicazione e marketing dell’azienda, Massimo Di Tore, ha infatti illustrato alcuni dettagli del Piano Industriale messo a punto per rilevare il polo produttivo siciliano, sottolineando che la Dr si prepara ad una vera e propria espansione e, dunque, all’affermazione del brand sul mercato italiano, con conseguente giovamento per tutti i siti produttivi.

A quanto pare, però, l’operazione di ‘crescita’ sarebbe stata frenata. Una serie di eventi – ha spiegato Di Tore – hanno minato il lavoro degli ultimi anni. Pertanto l’azienda sta valutando la possibilità di attivare una procedura per turbativa di trattativa d’asta. I legali hanno inoltrato un esposto contro ignoti. Secondo quanto appreso, una lettera anonima, nella quale il managment del Gruppo Dr veniva tacciato di incapacità e di comportamenti illeciti, sarebbe stata recapitata all’indirizzo di organi istituzionali nazionali e di organi d’informazione siciliani. La stampa avrebbe dato ampio risalto all’episodio, riportando alcuni stralci della missiva senza però accertarne la fonte, con il risultato di incidere negativamente sulla trattativa in essere.

Ed ecco che, a tal proposito, proprio questa mattina il patron della Dr, Massimo Di Risio, è in audizione presso la Terza Commissione Consiliare della Regione Sicilia. A lui spetterà il compito di fare luce sull’intera vicenda. E quindi di rassicurare i futuri ‘partner’ circa la liceità del proprio operato. Se tale ‘mission’ va in porto, l’acquisizione dello stabilimento di Termini Imerese dovrebbe procedere in discesa e avviarsi verso una positiva conclusione. In questo caso, grandi sono le aspettative. Secondo i progetti, sia il polo siciliano che quello molisano saranno dediti alla produzione di automobili, tra vecchi e nuovi modelli. Avranno una piattaforma condivisa, ma manterranno una propria autonomia in termini di organizzazione del lavoro. Resteranno stabili i contatti dell’azienda con la Cina per la fornitura di materiali, ma questi ultimi viaggeranno via mare, al fine di abbattere i costi del trasporto che saranno compensati dall’aumento della spesa in manodopera. Il risultato finale dell’operazione dovrebbe essere la produzione di 60mila vetture entro il 2017. Cui aggiungere il consolidamento della partnership con la Fiat Powertrain, che potrebbe portare benefici a tutto il Molise.

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