Disposta la scarcerazione della dirigente Zappulla

È iniziato intorno alle 10.30, a Imperia, ed è durato circa un’ora, l’interrogatorio di Anna Rita Zappulla, la dirigente scolastica dell’Ipsia Marconi di Imperia (anche reggente di un altro istituto superiore e di un istituto comprensoriale) arrestata nel tardo pomeriggio di sabato alla frontiera con la Francia dai carabinieri, accusata di aver utilizzato l’auto in dotazione alla scuola per scopi personali.

Sabato sera, stava rientrando da Mentone insieme con il compagno: la dirigente, che ha trascorso 3 notti nel carcere genovese di Pontedecino, ha risposto alle domande del giudice, Massimiliano Rainieri, ammettendo di aver usato l’auto della scuola perché la sua era indisponibile dopo un incidente; assistita dall’avvocato Andrea Rovere, ha però anche spiegato di non avere mai chiesto rimborsi per benzina e autostrada e di avere usato la vettura solo per scopi istituzionali.

Anche la presunta “gita” a Mentone è stata “giustificata” con una ragione istituzionale: sarebbe andata a casa della segretaria dell’istituto Colombo di Sanremo, altra scuola da lei diretta, per compilare la documentazione relativa a un progetto Erasmus in scadenza il lunedì successivo.

Il giudice, al termine dell’interrogatorio, non solo ha disposto la scarcerazione della dirigente, ma anche:
– non ha convalidato l’arresto di sabato;
– ha “riqualificato” il reato (da peculato a “peculato d’uso”);
– non ha deciso alcuna misura cautelare nei confronti della Zappulla, che dunque è libera di tornare al lavoro.

L’avvocato Rovere, riguardo alla custodia in carcere della sua assistita, aveva da subito parlato di «misura eccessiva».

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