Un maresciallo della Guardia di Finanza libero dal servizio, in forza alla Compagnia di Termini Imerese, a bordo del proprio Kayak (canoa chiusa, monoposto, da turismo), nelle acque antistanti la foce del fiume San Leonardo del Comune di Termini Imerese (PA), udiva le urla di un uomo che, in preda al panico, annaspando nell’acqua, invocava aiuto mentre la sua barca si inabissava nelle profonde acque.
L’ispettore invertiva subito la rotta e, senza alcun indugio, si dirigeva verso il naufrago a prestare soccorso. Lo stesso lamentava di essere stato colto da malore e di non potere compiere alcun movimento, essendo in preda a forti crampi. Il tutto si svolgeva alla distanza di 400 metri dalla costa, sotto gli occhi dei familiari che da riva si erano accorti di quello che stava accadendo assistendo inermi all’inabissamento del piccolo scafo.
Il militare affiancava il naufrago rassicurandolo e, dopo averlo riportato alla calma, gli spiegava come ancorarsi alla sua canoa per essere condotto a riva in tutta sicurezza.
Con notevole sforzo, l’ispettore riusciva a riportarlo a riva, dove lo attendevano, in evidente stato di agitazione, sia la moglie che i suoi due bimbi, i quali, all’arrivo del loro congiunto, si stringevano in un forte abbraccio ringraziando il militare che, nel contempo, si era qualificato come maresciallo della Guardia di Finanza di Termini Imerese.
Nell’immediatezza dei fatti, veniva prontamente avvisata la locale Capitaneria di Porto della presenza di un relitto in fondo al mare, quale potenziale intralcio alla normale e/o sicura navigazione.