Di Risio tratta con le banche per Termini Imerese

La Fiat ha lasciato Termini Imerese a fine dicembre, ma il nuovo produttore, la Dr Motor di Massimo Di Risio, non è ancora entrato nello stabilimento a causa del silenzio delle banche. Di Risio sta trattando da tempo con Intesa Sanpaolo, Mps e Unicredit circa 100 milioni di prestiti, garantiti al 90% dalla Regione Sicilia. «Non siamo al punto di dire che il sistema non funziona», mette le mani avanti Di Risio, «alle banche serve un po’ di tempo per analizzare. Certo se non dovesse sbloccarsi nulla entro poche settimane dovremmo preoccuparci». Dal finanziamento dipende l’ ingresso nel capitale di due fondi di private equity con 20 milioni (pari al 15%), l’ ok dell’ advisor pubblico Invitalia al progetto definitivo e il destino di 1.200 lavoratori in cassa integrazione. Di Risio ribadisce che se avrà l’ ok potrà produrre le prime auto entro l’ anno. A pesare sulla valutazione delle banche è la situazione del gruppo Dr Motor: a settembre 2011 il fatturato è stato di 16,4 milioni, con costi per 26,5 milioni e una perdita di 11,4 milioni, con 67 milioni di debito di cui 30 milioni entro 12 mesi. «Erano debiti rotativi per lo svolgimento dell’ attività, che è stata rallentata a causa del progetto Termini, in ritardo di mesi, e dunque non c’ è più l’ esigenza di avere ulteriore credito e di ristrutturare il debito». Nel 2011 Dr ha venduto 3 mila vetture, in calo dalle 5 mila del 2010. E in Molise continuano i pagamenti a singhiozzo dei salari: mancano gli stipendi di gennaio e febbraio. E per la mancanza di informazioni sul loro futuro gli operai di Termini Imerese hanno ripreso a protestare.

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