La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la dichiarazione del cantautore Franco Battiato sulle «troie in parlamento» fatta ieri nel corso del suo intervento al parlamento europeo nella sua veste di assessore regionale al Turismo. E questa è stata solo l’occasione per silurare il cantautore e insieme a lui l’assessore ai Beni culturali, lo scienziato Antonino Zichichi. Da mesi l’uno e l’altro sono oggetto di critiche molto aspre per la loro reiterata «assenza» (questa l’accusa di opposizione ma anche di pezzi della maggioranza che sostiene Crocetta) in due settori importanti per l’isola come il turismo e i Beni culturali che i più ritengono abbandonati e senza guida politica reale. Nel caso di Zichichi, poi, vanno aggiunti anche alcuni incidenti di percorso come l’incompatibilità (poi rimossa) per la presenza del figlio in una delle società che a gennaio si è aggiudicata un appalto da 2,4 milioni bandita dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Messina. Battiato accusato di assenteismo («si dedica più al suo tour che al governo della cosa pubblica» era l’accusa) qualche settimana fa ha convocato una conferenza stampa nel corso della quale ha rilanciato: «Se anche non avessi avuto il tour che mi serve per promuovere la nostra cultura nel mondo non c’è un euro nelle casse dell’assessorato, hanno rubato tutto».
In più occasioni Crocetta era intervenuto pubblicamente per difendere i due ma evidentemente nelle ultime 24 ore le cose sono precipitate: probabilmente il governatore ha consultato i suoi alleati certamente infastiditi sia dalle dichiarazioni di Battiato che dal comportamento di Zichici. Ancora stamattina da due esponenti di primo piano del Pd come l’ex segretario regionale della Cgil Mariella Maggio e dalla deputata Antonella Milazzo era arrivata l’ennesima critica alle parole del cantautore catanese. Cui va aggiunto il documento delle senatrici del Pd che hanno bdefinito «inaccettabili» le parole di Battiato.
Ma nel frattempo Crocetta aveva già deciso sia sul piano concreto che su quello della comunicazione: da una parte l’invito al presidente del Senato Pietro Grasso (che ha accetta) a un incontro a Palazzo D’Orleans per venerdì dall’altra una lettera a Camera e Senato dai toni severi. «Franco Battiato ha fatto affermazioni gravi e inaccettabili – ha scritto Crocetta – Quando si sta nelle istituzioni si rispettano e si rispetta la dignità delle istituzioni medesime e, nel caso di Battiato sicuramente si è andati ben oltre e si è violato il principio della sacralità delle stesse. Siamo orgogliosi di appartenere al popolo italiano e di avere un Parlamento, l’espressione della sovranità del popolo e della partecipazione dei cittadini alla vita democratica – ha aggiunto il presidente della Regione siciliana –. Quando si offende il Parlamento, si offende tutto il popolo italiano e ciò non è consentito a nessun componente delle istituzioni. Mi dispiace veramente molto, sono addolorato. Il Parlamento in questo momento – continua il Crocetta – è rappresentato da figure come Laura Boldrini e Piero Grasso, impegnati nel profondo per rinnovare il Paese e all’interno del Parlamento ci sono uomini e donne che cercano di trovare una soluzione in una fase drammatica della vita economica, politica e sociale».
La voce che Zichichi potesse essere revocato circolava ormai da qualche settimana ed è già stato fatto anche il nome di un possibile successore: il mecenate Antonio Presti, già candidato al Senato con la lista Il Megafono voluta del presidente Crocetta.
“Pieno sostegno” alle decisioni assunte dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, arriva dal segretario dell’Udc siciliana, Gianpiero D’Alia. “Il presidente Crocetta – afferma – è intervenuto in maniera accorta e dimostrando di avere a cuore il futuro della Sicilia che deve essere governata in maniera autorevole e con un impegno quotidiano. Ci attendono scadenze fondamentali per il destino della nostra Isola ed è quindi fondamentale che il governo regionale sia unito e la maggioranza che lo sostiene coesa”.