Crisi Fiat: Landini, i nodi non sono stati sciolti

Non mi pare che a oggi i nodi essenziali di Termini Imerese siano stati sciolti. Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, a proposito della vertenza che riguarda il futuro dello stabilimento siciliano, che il Lingotto si appresta a lasciare: domani al ministero dello Sviluppo economico e’ previsto un nuovo incontro con l’imprenditore molisano Massimo Di Risio, candidato a subentrare a Fiat. Se l’incontro di domani puo’ essere decisivo? Per il Governo e Invitalia (advisor dell’operazione, ndr) l’accordo – ha spiegato Landini – si doveva fare subito. In realta’ le assemblee dei lavoratori hanno dato a tutti i sindacati un mandato per fare si’ l’accordo ma a certe condizioni: la Fiat deve impegnarsi ad accompagnare i lavoratori che possono andare in pensione; ci devono essere garanzie di occupazione anche per l’indotto; deve essere applicato il contratto nazionale; Regione Siciliana e Invitalia devono essere presenti nella nuova societa’ nei primi quattro anni. Inoltre, ha aggiunto il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Airaudo, un eventuale accordo non si fa solo con Di Risio ma al tavolo ci deve essere anche Fiat. Fil (RADIOCOR)

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