Corte dei conti, il procuratore generale Zingale è Cavaliere di Gran Croce

Pino Zingale, procuratore generale della Corte dei conti per la Regione Siciliana, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, il più alto dei gradi  dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, il primo tra gli ordini nazionali destinato a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.

Zingale, 63 anni, termitano, laureato in Giurisprudenza e Scienze politiche, giornalista pubblicista, è entrato in magistratura contabile nel 1991, a seguito di concorso, proveniente dalla carriera direttiva della Ragioneria Generale dello Stato, ed ha prestato servizio presso le Sezioni Riunite, la Sezione controllo Enti e quale pubblico ministero e giudicante in Sicilia, Campania, Friuli-Venezia Giulia, quindi come presidente della Sezione giurisdizionale per il Trentino Alto Adige di Trento. Ha ricoperto l’incarico di magistrato delegato al controllo di grandi enti nazionali e attualmente presso Anas spa. E’ presidente della Commissione Tributaria Regionale della Sicilia e professore straordinario di Diritto tributario presso l’università telematica Pegaso.

Nel 2020 S.E. il Cavaliere di Gran Croce di Giustizia Pino Zingale, Gran Balì di Sicilia dell’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme, è stato insignito, dal Sommo Pontefice Francesco, Commendatore con Placca dell’Ordine di San Gregorio Magno ed autorizzato all’uso dell’onorificenza dal Presidente del Consiglio dei Ministri. L’Ordine di San Gregorio Magno è stato fondato da papa Gregorio XVI il 1º settembre 1831, dopo appena sette mesi dalla sua elezione, mediante il breve Quod summis, ed è ancora oggi uno dei cinque Ordini pontifici della Chiesa cattolica. Secondo il cerimoniale diplomatico è un Ordine di prima classe. L’Ordine è riservato a uomini e donne di religione cattolica (rarissimi sono i casi di conferimento a non cattolici) in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. È riservato a cattolici di distinta condizione, anche se non sono richiesti requisiti nobiliari. È concesso anche ai militari solo a partire dal grado di maggiore e gode del privilegio del saluto militare da parte delle Guardie Svizzere.

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