«Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall’altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino». Parole di un amico dure, cariche di rabbia, di pianto, di impossibilità di cambiare il mondo il giorno dopo l’uccisione mafiosa di Peppino Impastato, giovane ideatore di Radio Aut Aut, radio palermitana libera e fastidiosa in lotta contro le mafie. Così si sono spenti i riflettori del nostro workshop delle micro web tv al Centro Multimediale di Terni, meeting coordinato da Altratv.tv e dalla Federazione della micro web tv FEMI con Ipazia Promos, Current e Nòva24. Poi l’applauso della sala. Liberatorio. Volontà di andare avanti, di darsi da fare, di continuare la narrazione in rete che, giorno dopo giorno, ciascun videomaker intesse nei singoli specifici territori.
E invece no. Noi non spegneremo questa radio e non spegneremo le centinaia di micro web tv accese in ogni angolo d’Italia. Noi insieme ci armeremo della forza della rete e continueremo a raccontare ciò che accade nei paesi, quartieri e rioni, addirittura condomini, associazioni e movimenti.
Passione incondizionata, autentica, reale, disintermediata. Condivisione e al tempo stesso infodiversità, nella valorizzazione di ogni singola identità genuinamente reale nel virtuale. Ecco, la valorizzazione delle singole specificità che coesistono nella voglia di mettere a fattor comune un patrimonio di conoscenze. D’altronde sono stati 72 i canali si sono riuniti a Terni, rappresentati da oltre 150 videomaker. Altre 104 micro web tv hanno ritrasmesso la diretta online e seguito in rete i lavori. Quasi 36.000 contatti sono stati registrati nei due giorni sulle due piattaforme http://www.altratv.tv e http://www.academytv.tv.
L’importanza della geolocalizzazione, la strategia della verticalizzazione dei pubblici e la necessità del dialogo, della conversazione in rete, di creare relazioni. L’urgenza di condividere modelli di business e di opportunità di fare mercato diventando sostenibili, lo scambio di informazioni sugli aspetti legali, tecnico-operativi, editoriali. E poi la volontà di realizzare il sogno chiuso nel cassetto, un sogno collettivo: una piattaforma comune, un aggregatore di video-contenuti che possa valorizzare ogni signolo canale e che nel contempo possa misurarsi col mercato e con i pubblici, fornendo valore e visibilità a tutte le differenti piattaforme di web tv. Questi alcuni dei temi emersi. La sensazione che provo il giorno dopo la partenza da Terni è che ciò che è accaduto abbia una portata storica. Una consapevolezza e una maturità che non avevo mai riscontrato nei precedenti incontri, una volontà a fare squadra e a stringere un’alleanza strategica ma anche consapevole e bilanciata con gli interlocutori, senza scendere a compromessi, senza annullare le proprie identità. E poi su tutto il riconoscersi nella federazione delle micro web tv FEMI, organismo garante e fiduciario del patto collaborativo stretto nuovamente a Terni.
Le sfide lanciate a Terni ci raccontano della voglia di uscire allo scoperto. E della lealtà che si è manifestata, della reciprocità. Senza padroni. Senza sudditanze. Con grande senso di responsabilità. Le sfide intraprese sottintendono la volontà di mettersi in gioco. E di fare rete. Parafrasando la lettera di Pericle agli ateniesi – quella lettera che ha risuonato nel corso dei lavori ternani – possiamo davvero dire che noi a Terni abbiamo deciso di fare così.