Si è costituito nella nostra città il Comitato civico per la ripubblicizzazione dell’acqua. Insieme, donne e uomini appartenenti ad associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche, stiamo contrastando i processi di privatizzazione dell’acqua portati avanti in questi anni dalle politiche governative in tutto il territorio nazionale.
Ci sentiamo parte del Forum italiano dei movimenti per l’acqua che ha già raccolto più di 400.000 firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua.
Mentre la proposta di legge d’iniziativa popolare giace nei cassetti delle commissioni parlamentari, l’attuale Governo ha impresso un’ulteriore pesante accelerazione, approvando, nonostante l’indignazione generale, leggi che consegnano l’acqua ai privati e alle multinazionali
Non abbiamo alcuna intenzione di permetterglielo.
Riteniamo utile ricordare che anche nella nostra città l’acqua è stata privatizzata e la gestione è stata affidata alla società APS (Acque Potabili Siciliane) e che a breve arriveranno delle bollette triplicate rispetto all’anno scorso.
Come al solito le scelte scellerate del governo sono pagate dai cittadini non solo in termini economici ma anche di disservizi.
Vogliamo ricordare che il nostro comune con la privatizzazione gli viene a mancare un introito di circa 750 mila euro l’anno!
L’azienda privata che gestisce l’erogazione dell’acqua ha tempi di ripristino, in caso di guasti, che vanno dai 7 ai 15 giorni, mentre prima con la gestione comunale nel giro di 24 ore i problemi venivano risolti. Dobbiamo pagare cifre enormi solo per mantenere un consiglio di amministrazione di una società che lo ha scopo di fare profitti a scapito della popolazione.
Nella nostra esperienza di movimenti per l’acqua, ci siamo sempre mossi con la consapevolezza che quanto si vuole imporre sull’acqua e in ciascun territorio è solo un tassello di un quadro molto più ampio che riguarda tutti i beni comuni, attraversa l’intero pianeta e vuol mettere sul mercato la vita delle persone.
Chiediamo a tutte le associazioni, ai cittadini, ai gruppi politici, di costruire assieme dei momenti di lotta per costringere il governo regionale e nazionale a fare marcia indietro sulla privatizzazione dell’acqua che è un bene pubblico e non può essere trasformata in una merce per permettere il facile arricchimento di pochi.
Visto che l’Amministrazione il Consiglio comunale hanno deliberato nell’intento di far ritornare pubblica la gestione dell’acqua, al fine di evitare che rimangano solo atti formali, ci impegniamo a costruire una forte coscienza e consapevolezza nei cittadini.
Il 22-02-2010 si terrà un incontro tra una delegazione del Comitato e il Sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato.