Burrafato:non siamo più nelle condizioni di “amministrare dividendo”. Siamo costretti ad “amministrare scegliendo” quali servizi garantire.

Il Sindaco Totò Burrafato ha illustrato ieri sera in Consiglio comunale le ragioni della sua decisione di revocare le deleghe e di aprire un confronto con maggioranza sentendo anche l’opposizione sul programma di fine mandato che deve assolutamente contemplare un “Patto per la vivibilità della Città”.

A causa della crescente gravità della situazione economica e sociale delineatasi a seguito della crisi e per le ristrettezze cui le amministrazioni pubbliche, in particolare i Comuni, sono costrette dal rispetto del Patto di stabilità e dall’attuazione della spending review, un Amministratore accorto non può non chiedersi se sia ancora giusto governare come se la crisi non fosse intervenuta, come se la spending review non avesse creato condizioni di inattuabilità della autonomia gestionale e organizzativa dei Comuni, come se la sua cittadinanza non avesse a che fare con l’aumento dell’Iva e la diminuzione dei salari percepiti, dovuta, nel caso di Termini Imerese, a un massiccio aumento dei lavoratori in cassa integrazione e mobilità in uscita (esodati).
Un Amministratore accorto – ha precisato Burrafato – dopo aver constatato che non è più nelle condizioni di “amministrare dividendo”, cioè distribuendo le risorse del bilancio comunale nelle diverse voci di spesa, è costretto ad “amministrare scegliendo” quali voci del bilancio tagliare, quali servizi garantire e quali purtroppo sospendere e, di conseguenza quali cittadini di fatto penalizzare in troppi casi!

Tenendo conto di tutto questo, un Amministratore accorto ha il dovere – afferma il Sindaco – di fermarsi e fare il punto: interpellare gli organi preposti alla scelta delle strategie politiche e amministrative e, solo dopo aver proposto, corretto e rivisto, “scegliere condividendo” il piano di fine mandato, il Patto per la vivibilità della Città.

Questo tipo di collaborazione può finanche essere trasversale alle forze politiche di appartenenza e alle motivazioni dei singoli individui impegnati nell’amministrazione della cosa pubblica (nel nostro caso la città di Termini Imerese e i cittadini e cittadine) è stata già sperimentata a livello centrale con la convergenza di maggioranza e opposizione a sostegno del programma del Governo Tecnico, nonché a livello internazionale tramite la ricerca di collaborazione nel rispetto delle diversità, dichiarata da Obama e Romney a seguito delle elezioni presidenziali di due giorni fa.

Una collaborazione che è fatta di senso di responsabilità e presa in carico delle sorti della nostra Città e dei suoi abitanti, nel particolare momento storico per una rinascita che tutti non possiamo che auspicare e fortemente cercare di perseguire.

La via del dialogo può essere – conclude Burrafato – l’unico strumento che Termini Imerese ha per ricominciare!

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