Il Sindaco, Totò Burrafato a seguito dell’approvazione del piano di rientro del debito nei confronti di Ecologia e Ambiente ha dichiarato: “Ha vintola Città. Ha vinto il senso di responsabilità dei consiglieri Vitale (presidente del consiglio comunale), Cecchetti, Cilfone, Cirà, Corso, Longo, Mercurio, Messineo, Sacco, Sunseri, Urbano che – con il loro voto favorevole – hanno dato via libera all’anticipazione da parte della Regione siciliana che sarà destinata esclusivamente a garantire il regolare funzionamento del servizio rifiuti. Sappiamo bene che forse questa anticipazione in basterà a scongiurare il rischio che si fermi la raccolta dei rifiuti e per questo, sin da subito, per garantire il regolare servizio cercheremo di pagare con puntualità le fatture che saranno emesse da Ecologia e Ambiente destinando a tale scopo, come del resto si è sempre cercato di fare soprattutto dall’insediamento della nuova Giunta municipale, l’intero ammontare della tassa sui rifiuti. Al contempo vigileremo con rinnovato impegno perché il servizio sia reso al meglio e agiremo per una revisione del costo del servizio”.
Il piano di rientro approvato ammonta a € 1.800.000 ed è stato varato ieri sera dal Consiglio comunale nella seduta straordinaria del 30.12.2012 . Il piano fa riferimento a somme che il Comune di Termini Imerese deve erogare ad Ecologia e Ambiente per obbligazioni regolarmente assunte a seguito della firma dei contratti di servizio del 2011 e del 2012.
L’erogazione dilazionata di tali pagamenti non è dovuta certo ad inerzia dell’attuale Amministrazione, ma deriva da un lato dalle difficoltà in cui si sono trovate tutte le amministrazioni comunali nel corso degli anni che sono seguiti all’esplosione della crisi economica e finanziaria del 2008 e dall’altro dalla riduzione delle entrate di derivazione statale e regionale, dovute ai vincoli introdotti dal rispetto del Patto di Stabilità, che ha forzato le amministrazioni locali a indirizzare i ridottissimi introiti verso i servizi pubblici locali.
Preme ricordare che tali somme, già iscritte nei relativi bilanci, trovano regolare copertura e pertanto non sono maggiori debiti o debiti fuori bilancio, bensì oneri che attendono entrate sufficienti ad assicurarne il pagamento.
In questo contestola Regioneha proposto di sostituirsi ai Comuni (non solo a Termini Imerese) per pagare sin da subito i crediti certi vantati dall’Ato Pa 5 e consentendo agli stessi Comuni di restituire tale anticipazione con un piano ventennale senza interessi.
Ben altra è la questione relativa al contenzioso tra il Comune di Termini Imerese e la società Ecologia e Ambiente. A tal proposito ecco la verita!!!!
Il contenzioso è pari a € 4.056.484,75.
Una prima parte di tale importo è rappresentata da € 1.209.893,34 – relativo a fatture del periodo 2006/2008 – gia oggetto di un decreto ingiuntivo da parte di Ecologia e Ambiente, cui il Comune si è opposto con successo in primo grado.
La restante parte di € 2.846.591,41 – relativa a fatture dal 2009 al 2011 per asseriti “maggiori oneri di servizi” nel 2008, 2009 e 2010 – è stata regolarmente contestata dal punto di vista amministrativo dagli Uffici comunali per le identiche motivazioni che hanno dato ragione in sede giudiziaria nel contenzioso legale (i maggiori oneri di servizi devono essere concordati con il beneficiario dei servizi stessi, non essendo parte del contratto di servizio originario).
Ad oggi per tale partita non risulta depositato alcun atto giudiziario da parte della società d’ambito, in quanto trattasi di “fattispecie identica a quella del decreto ingiuntivo già depositato e pertanto si ritiene di voler evitare al Comune di Termini Imerese eventuali maggiori oneri in caso di soccombenza in giudizio”.
In ragione di quanto sopra illustrato si può, forse, affermare – ha precisato il Sindaco Burrafato – che nessun debito sia stato lasciato in capo all’Amministrazione che guido dal giugno 2009, ma al contempo non si può disconoscere che ci siamo ritrovata in dote un contenzioso pari a € 3.194.000 di cui aspettiamo il definitivo esito del giudizio ancora pendente”.
“Si tratta – ha concluso Burrafato – di due partite completamente distinte, gestite con criteri ed atti amministrativi di diversa natura, che comunque pariteticamente hanno determinato la grave sofferenza di liquidità che ha vissuto la società di gestione (e quindi i suoi lavoratori, i fornitori, la discarica, etc) e che in qualche modo sarà mitigata dal piano di rientro approvato dal consiglio comunale”.