Arrestato Ciccolella, presidente di una delle future aziende pronte a subentrare alla Fiat di Termini Imerese

Comincia male l’avventura della riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. I dubbi espressi in questi giorni praticamente da tutti erano abbastanza fondati, infatti è stato arrestato Ciccolella il re dei fiori, uno degli industriali che doveva impiegare diverse centinaia di ex operai nelle sue serre…

Truffa all’Europa, Ciccolella ai domiciliari, l’inchiesta partita dalla procura di Crotone, otto indagati accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e bancarotta.

Avrebbe utilizzato diversi milioni di finanziamenti europei per fini diversi da quelli per i quali erano stati concessi. Per questo dalla Procura di Crotone è partita un’ordinanza di custodia cautelare per Corrado Ciccolella, imprenditore a capo della omonima Spa del settore florovivaistico. Adesso l’imprenditore molfettese è agli arresti domiciliari.

L’INDAGINE – Oltre a Ciccolella sono finite nell’inchiesta altre sette persone. Tutti gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, bancarotta fraudolenta e riciclaggio dei proventi ottenuti. La presunta truffa riguarda la mancata realizzazione di un accordo di programma della Regione Calabria, che prevedeva la costruzione di una centrale a turbogas.

LA NOTA DELLA CICCOLELLA – «La società è tranquilla e fiduciosa nella Magistratura – si legge in un comunicato stampa di Ciccolella – ed è sicura che l’equivoco verrà presto chiarito, scagionando completamente dalle accuse che gli vengono mosse l’amministratore della società, anche perché, dalla lettura degli atti notificati, la posizione di Corrado Ciccolella nell’intera vicenda Eurosviluppo appare assolutamente di secondo piano. A riprova di ciò, il Gip, preso atto della restituzione, già fatta a suo tempo, delle somme al Ministero, nella sua ordinanza ha escluso sia il sequestro patrimoniale, sia l’imputazione di associazione per delinquere, adottate, invece, nei confronti degli altri indagati».

FRANCESCO GIUNTA (PID): La notizia dell’arresto di Corrado Ciccolella, uno degli imprenditori promossi da Invitalia per insediarsi a Termini Imerese, subentrando alla Fiat, induce ad una amara riflessione sul futuro del nostro territorio. Infatti, alla luce di quanto sta accadendo dopo la sottoscrizione dell’accordo di programma, il trionfalismo di chi è stato pronto a fare passarella appare affrettato e infondato. Nel giro di pochi giorni, purtroppo, si devono registrare due episodi: da una parte, De Tomaso che dichiara di voler vedere i soldi pubblici in banca, prima di sganciarne uno dei suoi, dall’altra Ciccolella, il re dei fiori, coinvolto in un’inchiesta su asserita truffa all’Unione Europea. Ne consegue una domanda logica: il Ministero ed Invitalia si sono limitati ad esaminare le carte (il piano economico-finanziario), ovvero anche hanno scandagliato il curriculum professionale ed imprenditoriale degli aspiranti? In caso negativo, non c’è da stare allegri! Per caso, non è che qualcuno, dovendo coprire ad ogni costo la fuga della Fiat, sia pure incosciamente, rischia di rendersi complice di tentativi speculativi? E’ auspicabile, pertanto, che si rifletta meglio prima di dare il via libera ai progetti sostitutivi, nell’interesse dei molti Lavoratori che rischiano il posto e dei tantissimi Giovani in cerca di occupazione.

DARIO TURTURICI (BS): Quanto accaduto al gruppo Ciccolella deve far riflettere chi ha in mano le sorti della Rigenerazione Industriale di Termini Imerese. Non possiamo rischiare un ennesima delusione derivante dalla poca affidabilità dei gruppi che nutrono interesse verso il nostro insediamento industriale. Mi auguro che l’azienda Sorgenia esca dalla vicenda giudiziaria che interessa il proprio amministratore a testa alta, ma dal canto nostro non possiamo fare finta di niente e dobbiamo tenere alta la guardia sulle reali facoltà di chi vuole venire ad investire a Termini. Ciò è dettato dal fatto che abbiamo serie e imprescindibili responsabilità nei confronti dei lavoratori e dal fatto che, in qualità di politici locali, rappresentiamo l’unico vero punto di riferimento per gli stessi.

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