A Villa Sofia arrivano 5 medici, scongiurata la chiusura di Ortopedia e del trauma center

Scongiurata la chiusura del reparto di Ortopedia e del trauma center degli Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo. La soluzione è stata trovata al termine della riunione che si è svolta nella sede dell’assessorato regionale alla Salute, guidato dall’assessore Giovanna Volo, alla quale hanno preso parte i dirigenti generali Salvatore Iacolino e Salvatore Requirez, e i responsabili delle strutture sanitarie pubbliche e private dell’area metropolitana di Palermo: Asp, Policlinico, Civico, Villa Sofia, Buccheri La Ferla, Fondazione Istituto Giglio di Cefalù e i rappresentanti dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). 

Il piano dell’assessorato prevede che a Villa Sofia siano provvisoriamente assegnati cinque nuovi medici, di cui quattro provenienti dall’Asp e uno dal Policlinico di Palermo. In più, saranno aperti 13 nuovi posti letto di ortopedia su tutto il territorio provinciale, di cui quattro presso le strutture dell’Asp, quattro al Civico e cinque al Policlinico. Fino a giovedì prossimo, 26 ottobre, Villa Sofia non accoglierà le urgenze ortopediche che, attraverso il Sues 118 (presente con il direttore della centrale operativa alle riunioni odierne), saranno dirottate invece presso l’ospedale Civico di Palermo.

Nel caso in cui un paziente dovesse ugualmente recarsi presso il pronto soccorso di Villa Sofia, grazie all’accordo siglato con la Croce Rossa, sarà attivato il trasferimento secondario presso le strutture pubbliche o private indicate. Anche le strutture sanitarie private, infatti, faranno la propria parte: l’Aiop ha dato piena disponibilità ad accettare pazienti ortopedici con traumi lievi nel caso in cui non dovessero esserci posti disponibili negli ospedali pubblici del capoluogo. Non cambia nulla invece per i pazienti politraumatizzati, che continueranno a ricevere l’assistenza necessaria presso i reparti del Civico e di Villa Sofia attraverso un piano coordinato di pronta reperibilità a cui parteciperanno gli ortopedici dell’intera provincia.

L’ultimo tassello di questo piano prevede, nelle prossime ore, la firma di un protocollo d’intesa tra l’assessorato regionale alla Salute, le strutture sanitarie pubbliche della provincia di Palermo e la Fondazione Istituto Giglio di Cefalù per stabilire procedure, modalità e tempi della cooperazione fra le istituzioni fino al 31 dicembre di quest’anno, quando si definiranno le procedure di reclutamento di ortopedici avviate dall’azienda Villa Sofia.

Oggi – afferma l’assessore Volo – grazie all’impegno dell’assessorato e alla disponibilità di tutte le strutture sanitarie presenti sul territorio, che ringrazio, abbiamo assicurato continuità assistenziale a un reparto importante come quello di ortopedia e trauma center di Villa Sofia. Questo risultato testimonia, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia giusta la linea portata avanti dal governo Schifani che, in tema di sanità, punta sul gioco di squadra e sulla stretta collaborazione tra sistema pubblico e privato“.

Sono state ore delicate per il futuro di Villa Sofia. La chiusura del reparto di Ortopedia, per mancanza di medici, sembrava inevitabile. L’obiettivo era quello di salvare quantomeno il Trauma Center. Oggi è stata convocata una riunione all’assessorato regionale alla Salute: attorno al tavolo i direttori sanitari, i commissari, i capi dipartimento di chirurgia e tutti quelli che, a fine giornata, hanno così dato una risposta.

L’annunciata chiusura del reparto di ortopedia dell’ospedale Villa Sofia a causa dell’esodo di massa dei medici verso il privato – si legge in una nota di Fp Cgil Sicilia – è l’ennesima pagina di mala sanità regionale”. I pazienti, comunque, sarebbero stati riassorbiti ampliando i posti letto negli altri ospedali palermitani. Non è mai stato a rischio chiusura, invece, il trauma center, considerato strategico per quella parte della città, grazie alle turnazioni settimanali.

Intanto il parlamentare palermitano di Italia Viva, Davide Faraone, oggi ha iniziato il suo tour negli ospedali siciliani. Prima tappa proprio Villa Sofia. “Stamattina sono stato al Cto e a Villa Sofia, la situazione che ho trovato è drammatica. Lunghe ore di attesa al Pronto soccorso, sale operatorie non a regime, reparti dimezzati causa mancanza di medici e di infermieri. Un capitale umano che va via e che paralizza l’intero sistema: al Pronto soccorso ci sono appena 14 medici e ce ne vorrebbero 40 per rendere operative tutte le sale presenti. I medici fanno turni non umani, i concorsi messi a bando vanno deserti. E’ una situazione tragica sulla quale bisogna monitorare e insistere per trovare una soluzione che non renda precaria la salute dei cittadini“.

Al reparto di Ortopedia di Villa Sofia – continua Faraone – c’è un solo medico, il penultimo rimasto oggi va in pensione. I superstiti hanno un grande senso di abnegazione e del dovere. Sentono, però, sulla loro pelle tutta la responsabilità di un sistema andato in tilt. Niente operazioni ortopediche, eppure quel reparto era il fiore all’occhiello. C’era un reparto interamente dedicato ai pazienti politraumatizzati, con posti letto dedicati a un’attenta monitorizzazione, caso unico nel Mezzogiorno d’Italia, dove i pazienti del bacino assistenziale della Sicilia occidentale, che avevano subito traumi maggiori, venivano seguiti per tutta la degenza fino alla dimissione. Porterò le istanze in Parlamento, l’interesse collettivo di accesso al sistema pubblico non può essere ancora scalfito, le soluzioni vanno trovate subito – conclude Faraone -. E’ questo il nodo da sciogliere, tutto il balletto che riguarda le nomine dei manager e la spartizione dei partiti è imbarazzante per chi la politica la fa, i criteri ci sono per nominare i migliori. Investire in sanità significa investire nel futuro del Paese“.

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