Sarebbe la rivoluzione infrastrutturale per la Sicilia. Diciannove opere che abbracciano il sistema infrastrutturale isolano tra strade ferrate e arterie autostradali. L’elenco stilato dall’assessore Pier Carmelo Russo (in tabella) presenta la Sicilia che sarà, o che potrebbe essere, perché su tre opere strategiche, cioè il tratto Rosolini-Modica e gli Interporti di Termini e Catania, pende il giudizio dell’Ue. Nel caso dell’importante arteria stradale si è in attesa dell’approvazione della scheda GP (Grandi Progetti) da parte della Commissione Europea per poter emettere decreto di finanziamento definitivo a seguito del quale il CAS potrà inoltrare il progetto esecutivo per la definitiva approvazione da parte dell’ANAS, mentre per gli Interporti si tratta di due procedure simili. A Termini attualmente è in corso una sospensione per mancata sottoscrizione dell’Intesa Generale Quadro da parte dell’Amministrazione Centrale e per richiesta CE di notifica Aiuto di Stato del 5/12/2011, mentre a Catania c’è il progetto da appaltare anche se si è già sotto osservazione per richiesta notifica Aiuto di Stato. Sul fronte autostrade sono diversi gli interventi previsti. Anche escludendo il tratto Rosolini-Modica, progetto da 339,72 milioni di euro e passaggio essenziale per la Siracusa-Gela, si prevedono altre delicatissime azioni. Sulla Messina-Catania è stato predisposto un piano straordinario per la messa in sicurezza compiendo un rifacimento della pavimentazione della tratta Messina-Giardini e Giardini-Giarre. Anche sulla terribile A20, altrimenti detta l’autostrada della morte, ci saranno interventi per la messa in sicurezza con il rifacimento della pavimentazione sulle tratte Messina-Patti e Patti-Furiano. In vista dell’agognata apertura dell’aeroporto di Comiso previsto anche il collegamento viario Ragusa/Catania SS 514 /SS 194 per un investimento di 815,38 milioni di euro. In cantiere anche diversi interventi nell’area metropolitana di Catania, in particolare l’adeguamento lotto dal km. 26 al km.30 SS 284 dell’Occidentale Etnea, e sulla SSV Licodia Eubea Libertinia – A19 PA-CT, dove l’ANAS ha previsto Lavori di completamento per il tronco svincolo Regalsemi all’innesto con la SS 117 bis, e tratta A dello svincolo Regalsemi-San Bartolomeo (inizio Variante di Caltagirone). Altro capitolo riguarda le infrastrutture ferroviarie dove si darà priorità al potenziamento della linea Palermo-Catania, attualmente tra le più disastrate d’Italia in termini di minuti di percorrenza. Il primo passo di RFI è costituito dagli interventi per la riduzione degli attuali tempi di percorrenza Catania – Enna – Roccapalumba, anche se l’attuale finanziamento è fermo a quota 1,1 miliardi, secondo il Nuovo piano di Azione per la coesione 2011, ma servirebbe il doppio per completare l’operazione. Altro passaggio è il rafforzamento della Catania Siracusa. Sulle infrastrutture logistiche, cioè Interporti di Catania e Termini Imerese, pende sempre la scure dell’Ue. Questo elenco, se adeguatamente completato, potrebbe partorire una Sicilia ben diversa nel prossimo decennio.
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