Lettera presentata al Presidente del Consiglio Renzi dai consiglieri di minoranza consiliare appartenenti ai gruppi consiliari “vivere termini” e “popolari per termini”:
Gentilissimo Presidente,
da parecchi anni la nostra città versa in una gravi crisi economica e sociale determinata dal fallimento del sistema dell’industria.
La maggior parte delle aziende, che per lungo tempo hanno operato nella zona c.d. industriale, hanno cessato l’attività. Alcune per scelta (Fiat), altre per aver subito provvedimenti ablativi adottati dall’autorità giudiziaria (Blue Boats e Profineco), altre ancora a causa del mercato: l’offerta ha superato la domanda (Ciprogest).
È chiaro che, fra tutte, quella che ha maggiore importanza è la chiusura dello stabilimento Fiat atteso che quest’ultimo, unitamente all’indotto, impiegava circa 2.000 operai.
Le conseguenze negative non si sono registrate solo per gli operai e le loro famiglie: 3.500 sono i posti di lavoro persi nel 2012, 54 le attività imprenditoriali chiuse nello stesso anno, 6,5% i residenti in meno rispetto al 2011.
È opportuno rappresentarLe che su quest’ultima vicenda sono, ormai, prevalsi, tra i cittadini di Termini Imerese, sentimenti di rassegnazione e disperazione perché chi ha rivestito, e riveste ancora, incarichi di governo, ad oggi, non ha rispettato gli impegni assunti con la città.
Ci riferiamo al governatore Raffaele Lombardo, all’On. Gianfranco Miccichè (già vice sindaco di questa città), al governatore Rosario Crocetta, ai Presidenti Berlusconi, Monti e Letta che prima di Lei hanno guidato l’esecutivo nazionale.
Le tante ipotesi sul salvataggiodell’importante struttura sono rimaste prive di riscontri oggettivi.
Si è pensato molto agli ammortizzatori sociali e poco al rilancio del sito produttivo.
Nessuno dei superiori soggetti ha saputo dare un nuovo impulso economico al nostro territorio nonostante le promesse fatte in campagna elettorale.
Prova ne è che l’ARS, qualche giorno addietro, in sede di approvazione della legge finanziaria ha votato la soppressione dell’articolo relativo alla ricapitalizzazione della società interporti siciliana e la cancellazione dei finanziamenti destinati al Carnevale di Termini Imerese; proprio ora che sta per essere ultimata la scuola della cartapesta. Ma che ce ne facciamo della scuola se manca il Carnevale?
Il fallimento industriale e lo scoramento, cui si è fatto cenno poc’anzi, hanno portato oltre 5.000 cittadini termitani a sottoscrivere un progetto di riconversione dell’attuale zona industriale in area turistica.
Si tratta di un progetto ambizioso, che necessità di sostegno economico e istituzionale, ma doveroso in assenza di politiche industriali serie.
La nuova sfida da lanciare è proprio quella turistica: saper valorizzare il patrimonio artistico-culturale, fiore all’occhiello di Termini Imerese, il centro storico, le acque termali, il porto turistico, la costa da riqualificare e la riserva regionale orientata del monte San Calogero attraverso, non solo la tutela, ma soprattutto la promozione del territorio anche con la realizzazione di specifiche app, affinchè, tramite il telefono o il tablet, il turista possa conoscere orari di apertura e chiusura dei musei, della biblioteca, delle chiese, eventi in programma etc. Non è possibile continuare a fare affidamento solo sul pregevole contributo fornito dalle associazioni culturali cittadine, ma è necessario l’apporto di tutte le forze politiche per fare del turismo un’impresa a tutti gli effetti, attraendo nel territorio capitali e investitori.
Caro Presidente, Termini Imerese ha bisogno di risposte che sappiano andare oltre i soliti proclami e frasi di circostanza.
Le chiediamo, pertanto, oggi, in questa sede, di attenzionare, con urgenza, le problematiche appena accennate, perché solo col Suo intervento sarà possibile risollevare le sorti del nostro territorio, ridare speranza ai giovani e far stare sereni noi e i nostri figli.
Grazie
f.to i consiglieri comunali Antonio Gatto, Claudio Merlino, Carmelo Miccichè, Enzo Taravella
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