Comunicato Stampa congiunto della Guardia Costiera di Termini Imerese e dell’ARPA di Palermo
Gli uomini della Guardia Costiera di Termini Imerese e dell’ARPA di Palermo hanno portato a termine una importante attività di contrasto allo smaltimento illecito di rifiuti perquisendo l’impianto di depurazione Sito nella zona industriale di Termini Imerese.
Si tratta di un impianto importante nel territorio dell’isola, nel quale sono state smaltite quantità rilevanti di percolato proveniente dalla discarica di Bellolampo ed altri rifiuti liquidi di vario genere provenienti anche da Gela.
L’attività di indagine ha preso le mosse da alcune verifiche effettuate dal personale della Guardia Costiera di Termini Imerese sul litorale – proprio nei pressi della zona industriale – dove e’ stato accertato lo sversamento in mare di liquami altamente inquinanti.
Eseguite quindi le analisi a cura dell’ARPA di Palermo si e’ risaliti proprio all’azienda che, anziche’ effettuare il previsto trattamento di depurazione dei rifiuti, riversava i liquidi nella condotta di acque bianche di proprieta’ dell’irsap (ex consorzio asi) per poi sfociare in mare.
In data 14 novembre 2013 e’ stato pertanto eseguito un controllo congiunto presso l’impianto al quale hanno partecipato oltre i tecnici dell’arpa anche i rappresentati dell’ufficio rifiuti della provincia regionale di palermo.
In quella occasione i tecnici intervenuti hanno potuto verificare il sostanziale malfunzionamento dell’impianto nel suo complesso e l’immissione dei suddetti rifiuti liquidi nella condotta di acque bianche (e quindi direttamente in mare).
Intervenuto pertanto il personale della guardia costiera di Termini Imerese, si e’ ritenuto di dovere procedere al perquisizione di tutte le strutture per evitare il permanere del grave stato di contaminazione ambientale e deferire alla procura della repubblica di Termini Imerese il legale rappresentante della società per violazione delle norme ambientali.
La perquisizione e’ stato convalidato dal gip di Termini Imerese e l’assessorato regionale all’energia ha sospeso per almeno sei mesi l’aia (autorizzazione integrata ambientale) di cui e’ in possesso l’azienda.
Sono in corso ulteriori indagini.