10 promesse mediche per il 2011

Se per l’elettronica di consumo la fantascienza è riuscita a prevedere il futuro, anticipando per esempio l’avvento di videotelefoni, monitor touchscreen e tv 3D, nel caso della medicina non è stata altrettanto fortunata. Infatti, i fasci di luce per rimarginare le ferite delle puntate di Star Trek, o le capsule d’ibernazione del film Alien, non si sono ancora visti nelle corsie di un ospedale. L’innovazione medica ha tempi lunghi, soprattutto perché va evitato ogni rischio sul paziente in fase di sperimentazione. Pochi sanno, per esempio, che dietro la commercializzazione di un nuovo farmaco ci sono in media 15 anni di ricerca, costi per più di un miliardo di dollari e diversi tentativi a vuoto. Si capisce allora che le previsioni in medicina non sono cose per la marmotta Phil (vedi Ricomincio da capo di Harold Ramis), ma la sfera di cristallo va messa in mano a degli esperti. Quale posto migliore dell’americana Cleveland Clinic per trovarne a bizzeffe? Con oltre 250 milioni di dollari all’anno di finanziamenti è tra i centri più importanti al mondo nella ricerca medica e ogni autunno sessanta dei suoi medici più influenti, tra i 1.700 del personale, stilano la classifica delle dieci innovazioni che avranno l’impatto maggiore in campo sanitario nell’anno venturo. Badate, non stiamo parlando di organi di ricambio o elisir di lunga vita, ma, come indicato nei criteri di selezione, di prodotti che saranno in commercio entro i successivi 12 mesi. Il primo posto per il 2011 è stato assegnato al biomarcatore AV-45, un composto radioattivo per immagini molecolari del cervello che permetterà ai dottori di visualizzare le placche amiloidee, legate alla distruzione dei neuroni nel morbo di Alzheimer. Se oggi questa malattia incurabile può essere diagnosticata con certezza solo dopo la morte del paziente, con l’analisi al microscopio dei tessuti cerebrali grazie all’AV-45, si potranno identificare i primi cambiamenti cellulari almeno un decennio prima del manifestarsi dei sintomi della demenza tipici dell’Alzheimer. Questo consentirà di studiare i meccanismi con cui la malattia progredisce, per cercare un trattamento che li blocchi finché si è in tempo. Naturalmente il biomarcatore sarà utile anche per monitorare l’efficacia dei farmaci che verranno man mano sviluppati. Secondo classificato è un nuovo farmaco chiamato Ipilimumab, che inibisce l’antigene CTLA-4, una macromolecola che riduce le difese immunitarie che ci proteggono dal melanoma metastatico. A breve otterrà l’approvazione per uso clinico e potrebbe dimostrarsi il primo trattamento efficace per il melanoma, un tumore della pelle di cui ogni anno si registrano 70mila nuovi casi solo negli Stati Uniti e che, una volta su cinque, si diffonde nel cervello con conseguenze letali. Sul gradino più basso del podio è finito Provenge, il primo vaccino terapeutico per il cancro approvato dall’Fda, l’ente governativo americano per il controllo sui farmaci e gli alimenti.

A differenza dei vaccini preventivi, come quello per l’influenza, questo è somministrato a persone già malate di cancro alla prostata per sviluppare una risposta immunitaria che attacchi le cellule tumorali. I risultati della sperimentazione clinica hanno mostrato una riduzione del 24 per cento del rischio di mortalità per pazienti in uno stadio avanzato della malattia e si spera che la percentuale migliori quando il vaccino sarà somministrato all’inizio del decorso clinico.

Tra le restanti innovazioni, due riguardano patologie cardiovascolari, molto diffuse tra la popolazione occidentale e killer numero uno negli Stati Uniti. Nel 2008, una ricerca internazionale su 15mila pazienti, il progetto Jupiter, ha dimostrato che il livello nel sangue di hsCRP, un biomarcatore associato a processi infiammatori, è più accurato del livello di colesterolo cattivo (Ldl) nel predire il rischio di infarto. È una scoperta sensazionale, che ha indotto il governo americano ad autorizzare dal 2010 l’uso delle statine, i farmaci anticolesterolo, anche su pazienti con Ldl basso, se i valori di hsCRP sono elevati. Secondo la commissione di esperti, grazie al nuovo approccio, in cinque anni le operazioni al cuore, le angioplastiche, gli infarti e gli ictus saranno complessivamente 250mila in meno, con una riduzione notevole della spesa sanitaria. Per le persone con scompenso cardiaco sono invece in arrivo nuove tecnologie per monitorare a distanza i sintomi, così da poter modificare opportunamente la terapia farmacologica ed evitare continue ospitalizzazioni, per un risparmio stimato in diversi miliardi di dollari. In particolare, nel 2011 dovrebbe entrare in circolazione un mini dispositivo wireless impiantabile per il controllo della pressione nell’arteria polmonare, un indicatore chiave della salute del cuore.

Il 2011 potrebbe poi essere l’anno nero per il virus dell’ epatite C, grazie a due nuovi farmaci in grado di bloccare un enzima fondamentale per la sua riproduzione e proliferazione. Gli ultimi studi hanno mostrato un aumento della percentuale di pazienti curati rispetto alla terapia tradizionale, un mix di farmaci antivirali e chemio. Considerando che il 30 per cento dei trapianti di fegato sono dovuti all’epatite C, questi farmaci potrebbero avere un impatto enorme. Un nuovo farmaco è in uscita anche per la sclerosi multipla. Non si tratta di una cura, ancora inesistente per questa malattia autoimmune, ma di un trattamento, il primo somministrato per via orale, in grado di stabilizzare il decorso, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Il farmaco, che si chiama Fingolimod, viene sintetizzato da un fungo che cresce nell’intestino di un tipo di vespa e che era già noto come rimedio per l’eterna giovinezza nella medicina tradizionale cinese.

I pazienti obesi beneficeranno invece di una nuova tecnica mini-invasiva per chirurgia bariatrica

La principale innovazione di Toga, acronimo per Transoral Gastroplasty, è che non richiede incisioni nell’addome, perché le graffette e gli anelli utilizzati per ridurre la capienza dello stomaco sono inseriti dalla bocca con una procedura endoscopica. A differenza del tradizionale intervento laparoscopico di bypass gastrico, con Toga i pazienti potranno tornare a casa già poche ore dopo l’operazione, pronti a perdere quasi il 40 per cento del peso in eccesso entro l’anno.

A breve per i 23 milioni di Americani colpiti da asma, e speriamo anche per i circa tre milioni di Italiani che ne soffrono, sarà disponibile un test diagnostico che misura dall’alito la concentrazione di monossido di azoto, un gas prodotto dalle cellule epiteliali che rivestono le vie respiratorie e che aumenta con il livello di infiammazione. In confronto al test standard dello spirometro, questo è un indicatore diretto della disfunzione polmonare responsabile dell’asma, che permetterà al medico di prescrivere terapie personalizzate e monitorarne l’efficacia.

In fondo alla Top 10, la commissione della Cleveland Clinic ha messo le video capsule endoscopiche, già in commercio, ma solo recentemente approvate per uso pediatrico. Grandi come una pillola, le capsule vengono ingoiate e mentre percorrono l’apparato gastrointestinale da cima a fondo, trasmettono all’esterno video e foto ad alta risoluzione (più di 50 mila) grazie ad un collegamento wireless. Il materiale viene poi con calma analizzato al computer, consentendo una diagnosi accurata di lesioni nell’intestino tenue, impossibile con endoscopi a fibra ottica o raggi-X, ed evitando una procedura dolorosa come la colonoscopia a pazienti in tenera età.

Arrivati alla fine della lista, è spontaneo domandarsi se gli esperti avranno ragione. Difficile dirlo, proprio perché non siamo noi gli esperti. Perlomeno non altrettanto. Sicuramente è di buon auspicio che in passato hanno visto giusto per molte innovazioni. Per esempio, nella classifica dello scorso anno era presente la crioconservazione degli ovuli, una tecnica, inizialmente sviluppata in Italia, che oggi in America è offerta nel 50 per cento delle cliniche per la fertilità e grazie alla quale sono nati più di mille bambini sani. In altri casi le previsioni sono state troppo ottimiste sui tempi per l’entrata in commercio del prodotto. Per sapere come finirà stavolta, bisognerà aspettare la fine dell’anno, sperando, per il bene comune, che tutte le innovazioni in classifica confermino le aspettative.

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