Colpo di scena nell’inchiesta che riguarda 96 persone a Termini Imerese. Ci sarebbe uno scambio di identità nella indagine che coinvolge anche l’assessore regionale Toto Cordaro, il quale nel pomeriggio ha convocato i giornalisti nel suo studio legale, in centro a Palermo, per chiarire i contorni della vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto nei giorni scorsi.
“Sono stato ritenuto soggetto pregiudicato e pluricondannato quando io come si evince dai carichi pendenti non ho alcun precedente penale. Il Salvatore Cordaro sarebbe nato il 18 agosto 1971 un “recidivo”, già pregiudicato, io sono nato il 18 agosto 1967. Ho appreso della indagine a mio carico da un giornalista, non ho ancora le carte e vi dico fin d’ora che sono del tutto estraneo. Ma quello che è successo è un assurdo perché Musumeci avrebbe messo in giunta un pregiudicato”, ha detto Toto Cordaro, assessore regionale al Territorio e Ambiente.
“Come si può immaginare – ha spiegato Cordaro – questa vicenda è drammaticamente delicata. Leggo dal punto che mi riguarda nell’avviso di conclusione delle indagini che sarei stato mediatore o tramite di terza o quarta mano circa un ipotetico accordo di scambio elettorale che si sarebbe svolto tra un tale Rio e il candidato sindaco Francesco Giunta. A un certo punto però un mio collaboratore scopre da un articolo di giornale che sono ”recidivo”. E’ noto che la recidiva si contesta quando un soggetto è pregiudicato, cioè è stato già condannato con sentenza definitiva e irrevocabile per un reato non ben definito”. E’ amareggiato l’assessore regionale al territorio e ambiente Toto Cordaro, coinvolto nella maxi inchiesta di Termini Imerese che vede indagate 96 persone, tra politici e imprenditori per un’inchiesta su voto di scambio, dopo avere ricevuto l’avviso di conclusione indagini.
“Lo stupore si accresce – ha proseguito nel racconto l’assessore Cordaro – a questo punto mi vado a rileggere l’avviso conclusione indagini e scopro che alla pagina 32 c’è scritto: con la recidiva generica di Cordaro Salvatore. Comincio a pensare che si tratti di un altro, perché non sono mai stato processato nella mia vita, prima di essere condannato. Devo la verità al presidente Musumeci che mi ha confermato la sua fiducia, la devo ai miei elettori e ai miei amici, ai miei familiari e ai siciliani. Così vado in tribunale e tiro fuori un casellario giudiziale e un certificato carico pendenti. Dai documenti emerge che è tutto pulito. Il mistero si infittisce – ha continuato ancora Cordaro – fino a quando non ricevo dalle carte depositate agli atti del processo il mio casellario giudiziario secondo la Procura di Termini Imerese. Sarebbe quello di Cordaro Salvatore nato il 18 agosto 1971, soggetto pluricondannato, con due condanne irrevocabili, una per lesioni personali continuate e aggravate e una per omicidio colposo e lesioni in danno di più persone e sospensione della patente e condanna a una pena detentiva”.
“Faccio l’avvocato da 22 anni e confesso che una cosa così non mi era mai accaduta – ha osservato l’assessore Toto Cordaro -. Un dato così macroscopicamente superficiale mi desta grandissima preoccupazione. Non sfuggirà che per le ragioni del ruolo che ricopro, in questa indagine, sono il soggetto più esposto politicamente, oltre che mediaticamente. Allora se stanno così le cose devo denunciare la mia grande preoccupazione, che è documentata. Certamente, c’è il beneficio della buona fede. Ma desidero sottolineare – ha sottolineato Cordaro – che non c’entrano nulla le mie elezioni, sarei indagato per le elezioni a Termini Imerese, ma mi fa specie leggere nell’avviso di conclusione delle indagini Cordaro Salvatore detto ‘Totò’ e comunque tutti sanno che io sono ‘Toto’. Qua si parla di libertà personale, di vita delle persone. Mi chiedo: ma pensate cosa può accadere, considerato che la contestazione della recidiva è una delle cause che possono spingere un giudice ad emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Mentre parlo mi vengono i brividi”.
“Mi auguro – ha proseguito Cordaro – che la procura della repubblica di Termini Imerese voglia adottare un approccio diverso, io sarò certamente collaborativo. Ma sono stato ritenuto soggetto pregiudicato e pluricondannato a fronte di una realtà oggettiva assolutamente opposta e diversa. Questa, a mio avviso, grossolana superficialità che ha già arrecato un gravissimo danno alla mia immagine. Non ho difficoltà a dire che sono certamente del tutto estraneo alla vicenda che mi viene attribuita “. Sono stato 5 anni accanto a Musumeci, da vice presidente vicario in commissione antimafia, e so quello che adesso stiamo facendo assieme al governo in tema di legalità, di trasparenza, abusivismo, riordino delle coste, demanio marittimo. Non c’è da dire, c’è da continuare a fare”, ha concluso l’assessore Toto Cordaro, il quale ha assicurato che darà ulteriori notizie ai giornalisti non appena “entrerò in possesso delle carte processuali immagino tra martedì e mercoledì”.