Vincitore Cannes: All’Italia e agli italiani, che fanno di tutto per rendere l’Italia un paese migliore, nonostante la loro classe dirigente!!

Un momento che l’Italia aspettava da trent’anni. Tanto era che la Palma di migliore attore al Festival di Cannes non tornava nel nostro paese. Uno straordinario Elio Germano, protagonista per il film di Daniele Luchetti in ”La nostra vita”, l’ha vinta, ex-aequo con Javier Bardem, dedicandola ”All’Italia e agli italiani, che fanno di tutto per rendere l’Italia un paese migliore, nonostante la loro classe dirigente”. Parole che pesano nell’anno in cui il ministro Bondi ha disertato il Festival, anche se successivamente il bravo attore romano, ancora frastornato, ha spiegato cosi’: ”Parlando degli italiani che fanno del nostro un Paese migliore, nonostante la nostra classe dirigente, non ce l’avevo con i politici, ma con chi comanda in generale, chi sta nei posti importanti del nostrro Paese”. L’ex-aequo con Bardem non e’ stato certo una delusione, anzi: ”Anche se dei primi minuti non mi ricordo nulla, poi abbiamo parlato, lui era molto curioso di sapere della situazione in Italia; mi ha molto tranquillizzato, io da parte mia io l’ho inondato di complimenti: e’ talmente un attore che stimo e anche stare in mezzo a cineasti che di solito vediamo come pubblico, e non pensiamo neanche che possiamo far parte di quella categoria, e’ stato incredibile.Comunque”, ha concluso Germano, ”per l’Italia sono contento davvero, perche’ facciamo un ulteriore passo verso il ritorno a una cinematografia forte”. Cannes dunque si chiude con la Palma d’Oro al thailandese Apichatpong Weerasethakul, per il film ”Uncle Boonmee”, con il Grand Prix al francese ”Degli uomini e degli Dei”, il film sulla strage di monaci in Algeria, a Mathieu Amalric miglior regista per ”Tourne’e” e al coreano Lee Chang Dong per la sceneggiatura di ”Poetry”, al ciadiano ”Un uomo che grida”, premio della giuria. Migliore attrice Juliette Binoche, interprete di ”Copia conforme” di Kiarostami, che stavolta senza lacrime, ha ricordato ancora l’assenza di Jafar Panahi, detenuto nelle carceri iraniane. Mai come quest’anno forse la politica e’ stata presente a Cannes, segno di vitalita’ del cinema e del suo intreccio con la realta’. Per Cannes 64 appuntamento all’11 maggio del 2011.

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