Il 2 ottobre è scaduto il bando per la reindustrializzazione dei siti ex Blutec a Termini Imerese, ma a distanza di un mese sembra calata una cortina di assoluto silenzio sulle proposte presentate che, per quanto se ne sa, si intesterebbero una all’immobiliarista catanese Pelligra e un’altra alla cordata di imprese Smart City Group e Sciara holding che hanno rivisto il vecchio progetto SUD (Smart Utility District) a suo tempo non valutato positivamente, con nuove imprese e nuovi settori tra cui l’idrogeno.
Nel frattempo, le procedure relative al prepensionamento di una parte dei lavoratori, finanziate oltre un anno e mezzo fa con 30 milioni dalla Regione Siciliana, sembrano essersi arenate di fronte allo scoglio rappresentato dalla difficoltà di operare con un soggetto privato.
E’ troppo chiedere maggiore trasparenza? E’ troppo chiedere al governo nazionale ed al governo regionale di chiarire come intendono procedere? E’ vero che l’assessore per le attività produttive ha affermato che si dovrà procedere ad un nuovo bando?
E’ necessario che tutte le scelte siano chiare e motivate, là dove traspaiono contrasti di natura partitica e si consolida la sensazione che piuttosto che ricercare seri e concreti progetti industriali e occupazionali, si operi per favorire operazioni di tipo immobiliare.
Il territorio e l’intera regione non possono continuare ad essere fortemente penalizzate per il mancato riutilizzo produttivo delle aree e dei capannoni della ex Fiat.
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