USPP – Emergenza sicurezza nella Casa Circondariale di Termini Imerese

L’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP) denuncia con fermezza l’ennesimo episodio di violenza ai danni del personale in servizio presso la C.C. “Antonio Burrafato” di Termini Imerese. Dopo le gravi criticità già registrate negli istituti di Catania, Enna, Trapani e Caltanissetta, anche ieri Termini Imerese è stato teatro di disordini causati da un gruppo di detenuti riottosi, che hanno inscenato una protesta incontrollata per mere pretese personali, in palese violazione delle regole che disciplinano la vita penitenziaria. Nel corso dell’esecuzione di una disposizione nei confronti di un detenuto particolarmente violento, quest’ultimo ha reagito con aggressività, provocando lesioni a due poliziotti penitenziari, successivamente trasportati al pronto soccorso per le cure del caso. Il personale di Polizia Penitenziaria è quotidianamente sottoposto a turni di servizio estenuanti, spesso prolungati fino a 12 o addirittura 16 ore consecutive, senza la possibilità di adeguati periodi di riposo. A questa già pesante condizione si aggiunge una costante pressione psicologica derivante da detenuti facinorosi, i quali, attraverso richieste irragionevoli e comportamenti provocatori, mirano a destabilizzare l’ordine e la disciplina all’interno degli istituti penitenziari. Tale clima di tensione continua crea un ambiente lavorativo logorante, che mette a dura prova anche quei colleghi che hanno scelto questa professione per vocazione e dedizione al servizio pubblico. La mancanza di personale adeguato e il sovraffollamento carcerario contribuiscono ulteriormente a peggiorare la situazione, rendendo le condizioni di lavoro sempre più insostenibili. È imperativo che le autorità competenti intervengano con urgenza per migliorare le condizioni di lavoro degli Operatori penitenziari, garantendo turni sostenibili, supporto psicologico adeguato e misure efficaci per mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari. È imprescindibile ripristinare un’efficace interlocuzione tra l’Ufficio Detenuti del PRAP e le direzioni e i comandi degli istituti penitenziari, attualmente privo di un dirigente penitenziario. Tale mancanza di leadership ha determinato un vuoto decisionale che ostacola la gestione quotidiana delle problematiche carcerarie, impedendo l’adozione di soluzioni condivise e tempestive. In assenza di un coordinamento efficace, gli istituti si trovano spesso isolate nel fronteggiare situazioni complesse, senza il necessario supporto e indirizzo da parte del PRAP. Questa carenza di comunicazione e collaborazione contribuisce all’inasprimento delle tensioni all’interno degli istituti, aggravando le condizioni di lavoro del personale e compromettendo una gestione efficace delle problematiche. È auspicabile che i responsabili, anziché limitarsi a fornire solo decisioni, si rendano conto delle reali condizioni operative degli istituti penitenziari. Solo attraverso un coinvolgimento diretto e una comprensione approfondita delle sfide quotidiane affrontate dal personale sarà possibile adottare misure efficaci e mirate. Pertanto, si sollecita l’Amministrazione penitenziaria a colmare tempestivamente la vacanza dirigenziale e a promuovere una cultura organizzativa basata sulla collaborazione, sull’ascolto attivo e sulla condivisione delle responsabilità. Solo così sarà possibile garantire un sistema penitenziario efficiente, equo e rispettoso dei diritti di tutti gli attori coinvolti.

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