Un’altra “vittoria” dell’opposizione in consiglio… ma a che costo?

Dopo aver bocciato il Piano delle Alienazioni e delle Valorizzazioni dei beni comunali, stanotte, il Consiglio Comunale, si spacca perfettamente a metà, con 8 consiglieri a favore e 8 contrari, bocciando di fatto il piano triennale delle opere pubbliche, presentato dal dirigente dell’ufficio tecnico in concerto con l’amministrazione comunale.

La notizia politica sta certamente nella determinante presa di “posizione poltica”, come lui stesso l’ha definita, del presidente del consiglio Caratozzolo, che abbandona la posizione di terzietà richiesta dal suo ruolo istituzionale, per palesare indiscutibilmente il ruolo politico di componente dell’opposizione consiliare.

L’interrogativo che si sono trovati di fronte i consiglieri comunali era certamente di non semplice soluzione: adempiere ad un ruolo politico assegnato loro dal voto popolare, essere opposizione politica all’amministrazione comunale valutando le proposte di quest’ultima ed emendandole, possibilmente, con opportune modifiche o ravvedimenti oppure, come in questo caso, visti i tempi ristretti di presentazione e vista l’urgenza di approvare un piano delle opere pubbliche che nel brevissimo termine doveva partecipare a finanziamenti per oltre 5 milioni di euro, votare comunque favorevolemente, pur di non perdere la possibile occasione.

Tre consiglieri comunali dell’opposizione (Cumbo, Merlino e Sciascia) hanno dichiarato di voler concedere una chance alla città (pur criticando i tempi e le condizioni di scarsa collaborazione), purché non si perdesse anche la più remota possibilità di ottenere questi finanziamenti. I restanti otto consiglieri comunali compreso il presidente, hanno valutato che non fosse accettabile “politcamente” concedere alcuna fiducia a questa amministrazione.

Il risultato di perfetta parità di voto in aula ha dunque fatto “vincere” il voto contrario al piano triennale e ha eliminato così anche la benchè minima possibilità di attingere a quei finanziamenti di rigenerazione urbana che avrebbero possibilmente permesso la restituzione alla città di luoghi tanto amati come il teatro del belvedere (ex kalòs).

Le ragioni dell’opposizione consiliare possono essere condivise ma la domanda che adesso serpeggia tra i social è quale sia il prezzo di questa “vittoria”.

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