Un appalto da 40 milioni e non solo Ecco l’inchiesta che fa tremare la sanità palermitana

Perquisizioni a tappeto, una gara sospetta e altre sotto la lente di ingrandimento. Ce n’è abbastanza per parlare di terremoto all’azienda sanitaria provinciale di Palermo. La più grande della Sicilia.

La gara da cui muove l’inchiesta, nata dalla denuncia del governatore Rosario Crocetta, è un mega appalto per la fornitura e la distribuzione a domicilio di pannoloni. Cinque anni di servizio per un totale di 41 milioni e 325 mila euro. La gara prevede tre fasi. La consegna delle buste con i requisti tecnico amministrativi delle aziende, dopo una prima riapertura dei termini, è avvenuta entro le 10 del 9 agosto 2012. Quindi il direttore generale Cirignotta ha nominato la commissione esaminatrice – ne fanno parte tre persone – che lo scorso ottobre ha iniziato ad analizzare i requisiti delle imprese. Si sono svolte anche due riunioni pubbliche con un resoconto messo a verbale (anche questo è finito sotto sequestro). Quindi mancava all’appello solo l’ultima fase: l’apertura delle buste con le offerte per dichiarare il vincitore. Una fase che sarebbe stata espletata a breve e che oggi è saltata.

Le bocche sono cucite in assessorato e in Procura, dove ieri si è svolto un vertice fra il presidente Crocetta, l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, e il procuratore aggiunto Leonardo Agueci che coordina le indagini. Nel corso di un lungo pomeriggio nelle stanze al secondo piano del Palazzo di giustizia è stato sentito il funzionario che ha dato il via all’indagine. Il suo nome resta top secret per tutelarne l’incolumità e per non ostacolare il lavoro degli investigatori della polizia giudiziaria che stamani hanno sequestrato carte in via Cusmano e al provveditorato tecnico di via Gaetano la Loggia. Quest’ultimo ufficio è il cuore dell’attività amministrativa dell’azienda palermitana, dove vengono preparati i bandi ed espletate le gare.

Il funzionario ha raccontato un episodio inquietante: mercoledì sera appena uscito dall’ufficio qualcuno lo ha avvicinato e minacciato con un coltello per portarsi via alcuni documenti importanti. Forse la prova della turbativa d’asta. Ne ha parlato con l’assessore Borsellino che ha riferito la vicenda a Crocetta. Da qui la decisione di intervenire d’urgenza, denunciando i fatti in Procura e rinviando l’appuntamento con una conferenza stampa. Ieri, in serata, è pure arrivato il siluramento del manager Salvatore Cirignotta.

L’aggressione non è stata denunciata alle forze dell’ordine. Una scelta, sembrerebbe, mirata per restare nell’ombra e continuare a fare gli accertamenti necessari. La turbativa sarebbe stata commessa quando la gara era ormai giunta alla fase esecutiva. Il procuratore Leonardo Agueci ha ordinato il sequestro di tutta la documentazione negli uffici dell’Asp e sentirà l’ex commissario straordinario Cirignotta, i cui uffici e l’abitazione sono stati perquisiti stamani dai carabinieri. I locali di via Cusmano sono blindati ai cronisti.

L’indagine rischia di allargarsi. Non è la solita frase di rito. Perché i magistrati stanno passando al setaccio anche altre gare bandite dall’Asp. Su alcune si erano già accesi i riflettori della magistratura. Ora, però, alla luce della denuncia di Crocetta, potrebbe saltare fuori il filo rosso che collega vecchi e nuovi presunti illeciti. L’ipotesi, ancora da verificare, è che ci si possa trovare di fronte ad un sistema che avrebbe consentito di controllare più di una gara. Di gare da controllare ce ne sono a decine. L’Azienda sanitaria ha bandito altre 41 gare, per centinaia di milioni di euro, molte ancora in fase di esecuzione. I bandi riguardano le forniture di materiale ospedaliero (siringhe, garze, lenzuoli), arredi, apparecchiature, attrezzature di vario tipo, antisettici, detergenti e prodotti chimici. Bandi milionari, tra cui una gara di oltre 130 milioni di euro.

Intanto si è partiti da quella per la fornitura degli “ausili assorbenti” che da capitolato devono essere distribuiti in una fetta enorme di territorio che comprende Palermo, Lampedusa, Ustica, Cefalù, Carini, Misilmeri, Termini Imerese, Bagheria, Lercara Friddi, Corleone, Partinico e Petralia Sottana. Da qui la cifra di 40 milioni di euro dell’intero appalto. Cosa è successo durante l’espletamento della gara? Cosa è stato riscontrato di tanto grave da spingere il presidente Crocetta e l’assessore Borsellino a denunciare la turbativa d’asta in Procura e revocare il mandato a Crignotta?

Il riserbo è massimo. Le maglie restano fitte. Segno che, dicono gli addetti ai lavori, qualcosa di grosso bolle in pentola. Il terremoto nella sanità palermitana e nella più grande azienda sanitaria provinciale della Sicilia è in corso. Siamo solo ai primi scossoni.

 

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