Un amore più forte della morte, si conclude il 4 settembre

Comunicato Stampa

Il Centro di Solidarietà e Cultura “Il Segno”, in collaborazione con la Comunità Parrocchiale del Duomo di Termini Imerese, propone un incontro realizzato dagli studenti di varie Facoltà dell’Università di Bologna dal titolo “Un amore più forte della morte” (Giovanni Paolo II) – Testimonianza di cristiani perseguitati e martiri oggi.
L’incontro che si terrà a Termini Imerese, venerdì 4 settembre alle ore 21.15 presso The Quality Bar di via Giacomo e Nicolò Graffeo( ingresso Villa Palmeri), vuole essere un gesto di parola con video e testimonianze per tenere vivo l’appello di Papa Francesco che non perde occasione di denunciare il dramma che sta accadendo ai nostri fratelli «perseguitati, esiliati, uccisi, decapitati per il solo fatto di essere cristiani».
Abbiamo chiesto ai realizzatori: da dove nasce l’iniziativa?
“Il desiderio di conoscere nella sua verità il fenomeno delle persecuzioni nei confronti dei cristiani è nato fra noi a maggio del 2014. Ci colpiva infatti come papa Francesco insistesse in moltissime occasioni su questo tema. Ad esempio: “Quando sento che tanti cristiani nel mondo soffrono, sono indifferente o è come se soffrisse uno di famiglia? Quando penso o sento dire che tanti cristiani sono perseguitati e danno anche la vita per la propria fede, questo tocca il mio cuore o non mi arriva? […] Ognuno risponda nel cuore. Io prego per quel fratello, per quella sorella che è in difficoltà, per confessare e difendere la sua fede? E’ importante guardare fuori dal proprio recinto, sentirsi Chiesa, unica famiglia di Dio!” (Udienza Generale 25-IX-2013).
Mentre noi eravamo completamente indifferenti a quanto accadeva ai nostri fratelli, le parole del Papa erano quelle di uno a cui stavano “tagliando” una parte del suo stesso corpo. Siamo partiti da qui: da una lontananza che – oggi lo diciamo con vergogna – sentivamo nei confronti dei cristiani perseguitati. Ne è nata una ricerca incredibile che ci ha letteralmente cambiato la vita, arricchito la fede, avvicinato a parti del mondo in cui non siamo mai stati, ma che ora non sono più remote”.
Come si sviluppa l’incontro?
“L’incontro si divide in due parti. Nella prima parte (di circa 20 minuti) vogliamo mettere a fuoco la tematica della persecuzione dei cristiani nel mondo contemporaneo. Con l’intento di contestualizzare l’argomento, ripsondiamo ad alcune domande, ad esempio: dove avviene tale persecuzione? Con quali ragioni? Perché un accanimento specifico nei confronti dei cristiani? Ci siamo avvalsi di informazioni da noi reperite, con l’aiuto di alcuni giornalisti esperti del settore.
Nella seconda parte (di circa 50 minuti) saranno vogliamo presentare alcune figure di cristiani perseguitati, in alcuni casi martiri, tutte degli ultimi 7-8 anni. Per fare questo utilizziamo le loro stesse parole, attraverso un filo conduttore da noi pensato. Le nostre parole si inseriscono solo minimamente, solo per evidenziare il legame tra le diverse testimonianze, o per presentare le persone di cui parliamo. Abbiamo messo in luce i fattori comuni fra le varie testimonianze, e cercato di presentare – attraverso di esse – che cosa significhino la persecuzione e il martirio all’interno del cristianesimo: un’imitazione di Cristo, una testimonianza di pace e di amore. Il messaggio incontenibile che emerge da tutte le testimonianze è che la forza di queste persone sia solo una: la fede in Gesù Cristo. Non è un significato che abbiamo dato noi a questo incontro: ma è il messaggio che ci siamo “trovati fra le mani”, cercando di rispondere il più possibile al compito – che ci è parso ci fosse affidato – di presentare queste persone e di farne risplendere la testimonianza nella sua verità.
Terminiamo ponendo una domanda: di fronte a tutto questo, qual è il nostro compito? Diamo una nostra risposta, frutto del lavoro svolto preparando questo incontro”.

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