Licenziati operai ex indotto Fiat di Termini Imerese, proteste annunciate

Angoscioso fine 2013 per i 174 dipendenti della Lear e della Clerprem, aziende dell’ex indotto Fiat di Termini Imerese, specializzate nella produzione di sedili e imbottiture. Le ditte hanno avviato le procedure di licenziamneto collettivo e spedito le lettere alle tute blu. I provvedimenti sono operativi dal primo gennaio. Lo rende noto la Fiom secondo cui era possibile attendere per poi accedere alla cassa integrazione in deroga come hanno fatto altre aziende: Manital (21 addetti), Biennesud (69), Sas (42) e Pellegrini (19), che usufruiranno del paracadute sociale dal primo gennaio al 30 giugno 2014. Annunciate proteste e mobilitazioni dal 2 gennaio. (AGI).

“Le aziende hanno deciso di licenziare gli operai, accanendosi contro i propri dipendenti – dice il segretario provinciale di Palermo della Fiom, Roberto Mastrosimone – quando avrebbero potuto bloccare le procedure e accedere alla cassa integrazione in deroga per altri sei mesi, come hanno fatto altre 4 aziende dell’indotto, la stessa Fiat e la Magneti Marelli. Questo dimostra il fallimento della politica regionale e nazionale per il rilancio di Termini Imerese”.

“E’ l’inizio della fine, siamo preoccupati, se la Fiat, su questa vertenza che si trascina da anni, resta la prima vera responsabile, la politica – conclude il sindacalista – non ha prodotto alcun risultato per il rilancio industriale del sito. Il tempo stringe abbiamo ancora 6 mesi di tempo, ma occorrono soluzioni immediate perché altrimenti il rischio è che vengano licenziati tutti”.

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