Rivolgo un accorato appello alle parti sociali, alla politica, ai commercianti termitani, ma soprattutto a chi ha responsabilità sul futuro economico della nostra città, chiamando tutti a raccolta per insediare un tavolo tecnico locale che possa redigere un progetto serio per il dopo Fiat, e non solo, da proporre al Ministero dello Sviluppo Economico.
La nostra economia è in ginocchio e se a ciò aggiungiamo la congiuntura economica nazionale e mondiale possiamo solo prendere atto che siamo alla fine di un ciclo dal quale difficilmente ci si può rialzare.
Chiedo al Sindaco Burrafato e al Presidente Vitale di accordarsi sulla convocazione di un Consiglio Comunale straordinario nel quale determinare le linee guida per il suddetto tavolo.
Consiglio, che a mio modo di vedere, non deve essere la solita passerella piena di buoni propositi per chi vive di campagne elettorali, ma che comunque deve vedere assieme gli attori locali regionali e nazionali che ricoprono incarichi di responsabilità pubblica.
Dobbiamo tornare ad essere protagonisti del nostro territorio, dobbiamo adoperarci a porre in essere tutti quegli sforzi che possano scongiurare il debacle economico.
A fronte di un esecutivo regionale quasi assente, fatta eccezione per l’Assessore Venturi, noi abbiamo il dovere di mettere in campo proposte per il rilancio del nostro territorio.
Proprio in data odierna IKEA fa sapere che intende fare il bis in Sicilia aprendo un altro centro commerciale e, da fonti di stampa, sembra che cerchi un sito dove insediarsi, ciò potrebbe rappresentare la palla da cogliere al balzo nella speranza che gente che, in questi ultimi anni, si è resa protagonista dello sfascio siciliano, assieme a compiacenti uomini politici nostrani, non ponga veti che comunque avremo il coraggio di smontare.
Inoltre va raccolto l’appello del Presidente di Confindustria Montante che chiede ai rappresentanti siciliani in Europa di far si che la Sicilia divenga zona franca per lanciare il Progetto chiave per lo Sviluppo.
Chi oggi appoggia la giunta Lombardo si ricordi che a Termini Imerese è stata strappata la possibilità di rientrare fra le zone franche aggravando di fatto la situazione socio economica, che a naso (mi sia consentito il termine) è la città siciliana che soffre di più in questo momento.
Solo riappropriandoci del nostro territorio e ridando qualche speranza al nostro tessuto sociale possiamo evitare le facili infiltrazioni della malavita organizzata che trova terreno fertile ove insiste la povertà.
Nella speranza che il Sindaco e il Presidente del CC si attivino quanto prima per dare seguito alla mia richiesta, mi auguro che chi ad oggi ha cercato di eludere le proprie responsabilità, affidategli dal Ministero dello Sviluppo Economico, sulla continuità dell’automotive a Termini Imerese cominci a remare a favore di un territorio che non può più attendere.
Tutti coloro che abbiamo pubbliche responsabilità dobbiamo renderci conto che non si campa di solidarietà e che siamo seduti su una bomba ad orologeria.