I tecnici del dipartimento Acqua e rifiuti della Regione, il 27 e 28 febbraio, hanno bloccato i prelievi dalla diga Rosamarina per procedere con una “cacciata in diga”, ossia per scaricare dal fondo dell’invaso i sedimenti che si sono accumulati con le piogge degli ultimi giorni. “Non eliminiamo acqua – dicono i tecnici della Regione – Ma soltanto fango e detriti. E’ un’operazione che si fa sempre in questi casi per ripristinare la qualità della diga. Nei prossimi giorni lo faremo anche con la diga Poma”. In questi due giorni, dunque, l’Amap non potrà utilizzare l’acqua di Rosamarina, ma soltanto quella degli altri tre invasi che servono Palermo.
Ma il sindaco di Palermo non ci sta. “Non può che lasciare perplessi, per tempistica e modalità – dice Leoluca Orlando – la scelta comunicata dal dipartimento regionale di avviare uno svuotamento parziale di circa 3 milioni di metri cubi della diga Rosamarina. Fermo restando che dopo anni di inattività è certamente ora che si avvi una seria manutenzione e pulizia di tutti gli invasi, non si capisce perché proprio ora, mentre le piogge non sono certamente finite, vi sia l’urgenza, con un provvedimento estemporaneo, di “ripristinare una sufficiente qualità”, quando già da tempo l’Amap si è attrezzata per il trattamento e la potabilizzazione dell’acqua di quell’invaso”.
“Ancora siamo costretti a ribadire che, volutamente o inconsciamente – aggiunge Orlando – gli uffici della regione rischiano di operare scelte che aumentano la crisi invece che facilitarne la soluzione. Un dubbio ancora più forte quanto tali scelte apparentemente tecniche rischiano di condizionare quelle politiche e quelle che vorrà e potrà fare il commissario straordinario di prossima nomina. Al governo regionale e a quello nazionale chiediamo un urgentissimo intervento per evitare che la regione sia ancora una volta protagonista di scelte che in futuro saranno additate come esempio di incapacità gestionale, se non peggio”.
Si tratta dell’ennesimo braccio di ferro fra Comune e Regione sulla questione dell’emergenza idrica in città. E intanto, dopo la proclamazione dello stato di calamità da parte del governo nazionale, lo scorso 8 febbraio, nulla si muove. Il commissario per l’emergenza, Nello Musumeci, attende che la delibera con le relative ordinanze della protezione civile nazionale, siamo pubblicate in Gazzetta. Fino ad allora non ci sarà alcun provvedimento.







