Sarà anche Confindustria Sicilia a cercare un investitore affidabile per l’area industriale di Termini Imerese. La proposta è stata avanzata dal presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese la scorsa settimana nel corso dell’incontro tra le parti sociali al ministero per lo Sviluppo economico ed è stata giudicata positivamente dal sottosegretario Claudio De Vincenti ed è accolta positivamente anche da altri parti tra cui il sindaco di Termini Imerese Totò Burrafato che la definisce «molto interessante. Il sistema confindustriale ha le relazioni giuste per contribuire a far tornare produttivo un sito di assoluto valore».
L’iniziativa di Confindustria Sicilia si inserisce, del resto, sul solco del lavoro fatto dagli imprenditori nel tempo: fu il fondatore di Sicindustria Mimì La Cavera a impegnarsi per portare la Fiat a Termini. Il perché di questa disponibilità lo spiega il presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante: «Considerato che non si riesce a trovare una soluzione per riconvertire o utilizzare così com’è lo stabilimento Fiat Termini Imerese – dice il presidente degli imprenditori siciliani – con grande senso di responsabilità. Noi siamo convinti che Termini Imerese rappresenti nel settore automotive e nella componentistica una vera opportunità per tutto il territorio nazionale. Qui c’è una base logistica importante e ci sono imprese e maestranze con un know how unico. È un peccato lasciare che tutto questo vada perduto». Un occhio particolare da parte degli imprenditori va dunque ai lavoratori, che hanno una grande esperienza: in totale, per ora, sono circa 1.250 di cui 850 dipendenti Fiat (per 600 di loro c’è già la disponibilità a concedere la cassa integrazione in deroga per il 2014) e circa 400 dell’indotto. Per il momento sul tavolo ci sono quattro proposte (oltre alle vecchie Newlog e Biogen altre due nel settore della produzione di energia di seconda generazione: si tratterebbe di Mossi&Ghisolfi e del gruppo Landi) ma nulla esclude ovviamente che se ne possano aggiungere altre: «Ci sono margini importanti– dice Mastrosimone della Fiom – e Confindustria può avere un ruolo certamente importante».
Montante, sulla scia di quanto dichiarato la scorsa settimana, lancia un appello: «Confidiamo che la Fiat – dice il presidente di Confindustria – faccia un passo avanti dando la sua disponibilità. È importante perché tutta la Sicilia vuole scommettere sul suo futuro. L’Italia è un’eccellenza nel mondo nel settore della componentistica e a Termini Imerese vi sono le condizioni per essere competitivi». E poi il leader degli industriali siciliani chiude: «È chiaro che per poter operare abbiamo bisogno di un atto giuridico che ci metta nelle condizioni di poterlo fare. Altrimenti finiremmo come Totò che cercò di vendere la Fontana di Trevi».
Termini, in campo Confindustria Sicilia
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