Termini Imerese, si risvegliano gli ex operai Fiat

Pasqua di speranza ma soprattutto di preoccupazione tra gli operai ex Fiat di Termini Imerese. Il piano della Dr Motor di Massimo Di Risio, l’azienda molisana destinata a subentrare al Lingotto, è ancora ai blocchi di partenza.

Le banche (Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps) non hanno ancora erogato i circa 100 milioni necessari a far ripartire le linee di montaggio. Lo stesso Di Risio, a causa di problemi di liquidità, deve ancora versare a una parte dei 140 dipendenti molisani le spettanze di quattro mensilità, e conterebbe di farlo tra maggio e giugno.Ad appesantire la situazione, poi, ci si è messo lo sciopero delle bisarche che ha depresso ulteriormente le vendite del gruppo, riducendole a poche decine di unità: 68 rispetto alle 364 del marzo 2010, con una flessione dell’81,3%. E sono in molti, in questo momento, a porsi due domande: come può un’azienda aspirare a ingrandirsi (aggiungere all’impianto di Macchia d’Isernia quello più grande in Sicilia) nel momento in cui esiste un serio problema generale di sovraccapacità produttiva? E con quali mezzi, la stessa azienda, può affrontare la crisi del mercato accusando, nel primo trimestre, un’emorragia di immatricolazioni pari all’80,3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno prima? Sarà anche colpa delle banche e delle bisarche, ma la situazione non è certamente rassicurante. Tutto è fermo, dunque, in attesa che Di Risio, tra aprile e maggio, come sembra, convochi a Macchia d’Isernia o a Termini Imerese una conferenza stampa per fare il punto della situazione. «Del resto – dice una fonte vicina ai negoziati – a subentrare alla Fiat o c’è la Dr o c’è la Dr. Alternative non esistono». A Palermo, intanto, si starebbero cercando delle soluzioni per accelerare l’insediamento di Dr Motor nel caso le banche dovessero ancora prendere tempo. La Regione potrebbe utilizzare la stessa società che aveva utilizzato per favorire il piano «Sunny car in sunny region» di Simone Cimino, poi naufragato, ovvero il contenitore «Cape Regione Sicilia», e affiancare così Dr con una quota non superiore al 25%.C’è anche chi sollecita una pressione sul ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, affinch´ convinca le banche a sbloccare i finanziamenti. Il programma di Di Risio per rilanciare il polo automobilistico tra Palermo e Cefalù, chiuso dal 24 novembre 2011, prevede il riassorbimento di 1.312 ex operai Fiat entro il 2016. Mercoledì, intanto, tutti i sindacati riuniranno in assemblea i lavoratori in cassa integrazione. Alla riunione dovrebbe seguire un presidio davanti alla Regione, a Palermo. Sindacati e operai chiederanno chiarezza. «Da novembre – spiega un’ex tuta blu Fiat – vivo con 1.000 euro al mese e tanti colleghi hanno cominciato a chiedere anticipi al fondo previdenziale Cometa. Non si riesce più ad andare avanti».

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