Termini Imerese, Camusso: “Aprire le porte a nuovi produttori”

Torna a parlare Susanna Camusso del Caso Fiat. Questa volta lo fa direttamente dalla Sicilia (Erice) intervistata dal direttore di Rainews24 Corradino Mineo. “Bisogna uscire dall’idea – ha attaccato la leader della Cgil – che solo la Fiat può produrre auto in questo Paese anche perché, com’è evidente, i suoi investimenti continuano a diminuire e non rappresentano una prospettiva”.
La vicenda dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese ha rivestito un punto chiave dell’intervento: “A Termini Imerese si è perso del tempo dietro alla convinzione che bisogna stare nel perimetro determinato dalla Fiat, con produttori che non offrivano garanzie. Adesso è necessario invece porsi il tema dell’industrializzazione di un sito e anche della domanda che è possibile avere altri produttori in questo Paese”. Sul sito di Termine Imerese pesa però non solo l’addio del Lingotto, ma anche il disimpegno in extremis dell’azienda automobilistica molisana Dr Motor.
La Camusso ha parlato anche dell’angoscioso caso rappresentato dallo stabilimento tarantino dell’Ilva: “È possibile e necessario determinare investimenti con le migliori tecnologie disponibili. Bisogna attuare un piano di bonifica della città e tutto ciò è possibile ed è utile che avvenga con impianti che sono già in marcia. L’importante è che non si pregiudichino gli impianti nel loro futuro. Una strada, questa percorribile con il primo stanziamento del governo”.

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