Termini dice no a deposito carburante. Il Tar respinge sospensiva Enel

di Mario Catalano

Concluso il primo step. La Sezione Seconda del T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) per la Sicilia, con ordinanza pubblicata oggi, ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dalla società #enel Produzione s.p.a., difesa dall’avvocato Carlo Comandé, contro il Comune di Termini Imerese, difeso dall’avvocato Cruciano Valvo, nei confronti della Cancascì Petroli s.r.l., quest’ultima difesa dagli avvocati Massimiliano Mangano e Giuseppe Geremia, degli atti adottati dall’Amministrazione comunale di Termini Imerese, con i quali il Comune ha espresso parere contrario al progetto di frazionamento del Parco serbatoi di Levante della centrale Ettore Majorana finalizzato alla realizzazione di un’attività di stoccaggio, commercializzazione e trasformazione di idrocarburi da parte della Cancascì Petroli s.r.l.

L’articolo 55 c.p.a.
Il T.A.R. ha ritenuto che, ad un sommario esame proprio della fase cautelare, il ricorso non appare assistito da sufficiente fumus boni iuris atteso che, non avendo mai Enel presentato al Comune il progetto relativo all’intervento da realizzare, non lo ha messo nelle condizioni di comprendere se lo stesso sia o meno compatibile con la destinazione urbanistica dell’area, al fine di poter vagliare l’istanza di frazionamento. Il Tribunale, quindi, ha respinto la domanda di sospensione presentata in via incidentale dalla multinazionale dell’energia e compensa tra le parti le spese e gli onorari del giudizio cautelare. Questo quanto deciso durante la camera di consiglio del 23 marzo scorso con l’intervento dei magistrati Cosimo Di Paola (Presidente), Federica Cabrini (Consigliere, Estensore) e Anna Pignataro (Consigliere).

Il commento del sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta
“Senza voler eccedere in toni trionfalistici, non possiamo che prendere atto con soddisfazione che la Magistratura Amministrativa abbia ritenuto che il ricorso non appare assistito da sufficiente humus fumus boni iuris. La negazione della sospensiva – ha concluso il primo cittadino – potrà consentire al Collegio giudicante di approfondire le ragioni dei termitani, correttamente interpretate dall’Amministrazione comunale, sostenuta dalla maggioranza delle forze politiche presenti in Consiglio comunale”.

La dichiarazione del consigliere di maggioranza, Giuseppe Di Blasi
“Riteniamo che questa sia una notizia positiva che avvalora la nostra posizione contraria a questo progetto. Per Fratelli d’Italia questa politica commerciale non è in linea con i sogni del nostro comprensorio. Desidero affermare che la linea della destra è chiara: niente attracchi di petroliere nello specchio di mare del Golfo di Termini Imererse. Questa – ha concluso il consigliere Di Blasi – è una politica industriale antica e non a passo con i tempi, oltre a non essere in linea con la volontà del territorio”.

Il parere del consigliere di minoranza, Salvatore Di Lisi
Prendo atto positivamente dell’ordinanza con la quale il Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia, Sezione Seconda, ha respinto la domanda di sospensione presentata in via incidentale dalla parte ricorrente. Decisione attesa in silenzio – ha continuato Di Lisi – nel rispetto e con assoluta fiducia nella magistratura amministrativa. Alla politica il compito, invece, di far valere le ragioni del proprio territorio nelle sedi che lo competono”.

Il commento del presidente del circolo Legambiente l’Aquilone di Termini Imerese, Floriana Millonzi
“Dopo l’invito da parte del ministero dell’Interno al sindaco, affinché avviasse la consultazione popolare adeguandosi alle normative in materia, la decisione del T.A.R. di oggi rappresenta una seconda battaglia vinta nei confronti sia di Enel ma soprattutto Cancascì – ha commentato Floriana Millonzi – Sappiamo che la guerra è lunga ma ci stiamo impegnando con ogni mezzo per raggiungere il nostro obiettivo, sia come Legambiente che come Comitato Mare Nostrum, quindi non possiamo essere che fiduciosi”.

La dichiarazione del presidente del comitato Mare Nostrum, Giuseppe Di Maio
“Abbiamo appreso, oggi, l’attesa pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale, in merito alla preliminare richiesta, da parte di Enel spa, della sospensione dell’efficacia della nota del 21 luglio 2017 della nostra amministrazione comunale e dell’allegata relazione dell’ufficio tecnico comunale, con cui si esprimeva parere contrario al Project Neptune. Deposito costiero Centrale Ettore Majorana di Termini Imerese”, ha ricordato Di Maio. Il T.A.R., rilevando che la ricorrente Enel spa non avesse mai, in precedenza, depositato presso il Comune di Termini Imerese apposito progetto al fine di poterne stabilire la compatibilità dello stesso con la specifica destinazione urbanistica dell’area interessata, ne ha respinto, conseguente l’istanza. “Come Comitato Mare Nostrum – ha aggiunto – siamo ovviamente felici di tale decisione, ma certamente non sorpresi”. Da sempre il Comitato ha sostenuto che l’iter seguito da Enel, nell’imporre questo progetto che il territorio non vuole né accetterà mai, è stato non solo anomalo, ma anche, e soprattutto, irregolare, sia dal punto di vista giuridico che morale. La legge impone, infatti, per questo tipo di progetti altamente pericolosi (così definiti dalla stessa legge) la partecipazione e la condivisione degli stessi da parte della popolazione interessata. Cosa mai avvenuta. “E la stessa identica cosa è prevista dai principi del progetto Futur-E, autostabiliti dalla stessa Enel ma a cui la stessa non ha ritenuto, solo con noi, di doversi attenere, contrariamente a quanto fatto nelle altre ventidue centrali da riconvertire nel resto d’Italia. Ma, fortunatamente – ha concluso il presidente del Comitato – la legge è uguale al Nord come al Sud, in Toscana come in Sicilia, ed il Comitato Mare Nostrum si batterà per garantire ai cittadini pari diritti fino a che non sarà deciso e attuato un progetto alternativo voluto dai cittadini e compatibile col nostro territorio e con la nostra visione della città”.

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