Sospensione reddito di cittadinanza, la Cgil Palermo invita i sindaci a prendere posizione: “Chiedano la proroga, condividendo la richiesta fatta dalla Cgil al governo nazionale”

Le comunicazioni di sospensione del reddito di cittadinanza dopo aver esaurito le sette mensilità previste dalla legge per le famiglie che non hanno componenti minori, disabili e over 60, e che non sono state ancora prese in carico dai servizi sociosanitari dei Comuni, saranno 30 mila dopo la rata di agosto e meno di 50 mila nei restanti mesi dell’anno per un totale di 80 mila nuove comunicazioni che si aggiungono alle 159 mila già comunicate con gli sms.

La Cgil Palermo esprime dissenso in merito alla riforma del reddito di cittadinanza, che  a Palermo esclude in maniera indiscriminata, dall’oggi al domani, 11.573 percettori del reddito.

Una eventuale proroga del sostegno al reddito, sottolinea la Cgil,  è vincolata alla presa in carico da parte dei servizi sociali dei comuni e da parte dei centri per l’impiego ovvero all’avvio di percorsi di formazione e di riqualificazione professionale, che ancora non sono ancora accessibili.

“Allo stato attuale – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e la segretaria Laura Di Martino, con delega alle politiche per il lavoro della Cgil Palermo  – ci risulta che né i comuni né i centri per l’impiego hanno ricevuto istruzioni per la presa in carico delle persone. Ci chiediamo come mai in una città come Palermo, dove il reddito di cittadinanza ha un forte impatto, che riguarda migliaia di persone, il sindaco non prenda posizione su un provvedimento che di fatto scarica le tensioni sociali sugli enti locali. Ci attendiamo da Lagalla non solo espressioni di preoccupazione per le fibrillazioni sociali ma soprattutto dovrebbe esprimersi negativamente e auspicare soluzioni come una proroga del provvedimento. Tanti i sindaci della provincia di Palermo sono già intervenuti sull’impossibilità di farsi  carico dei destinatari del reddito di cittadinanza e di chi è rimasto escluso.   Ci sono migliaia di persone tra i 18 e i 59 anni “sospese”.

La Cgil Palermo, pur valutando negativamente il provvedimento di riforma del reddito di cittadinanza, si attiverà a tutela di chi ha avuto il reddito sospeso, chiedendo al Comune di Palermo e alla direzione provinciale dei centri per l’impiego garanzie per la presa in carico degli utenti da parte dei servizi sociali.

“Di certo le persone , e coloro che si trovano in difficoltò a causa di una situazione di crisi economica  e sociale pesante, con l’aumento di tutti i beni di prima necessità, non possono pagare i disservizi dell’amministrazione comunale – aggiungono Ridulfo e Di Martino – Chiediamo ai sindaci di condividere la posizione della Cgil, che ha chiesto al governo nazionale una proroga del reddito di cittadinanza. Non si possono buttare sul lastrico e nell’indigenza centinaia, migliaia di cittadini che non riescono a trovare un’occupazione a causa di un sistema di politiche attive del lavoro non efficiente e di un sistema produttivo non in grado di assorbire manodopera, per la cronica mancanza di lavoro nella nostra città. Incalziamo le istituzioni affinché lavorino per un rilancio economico e produttivo del nostro territorio.

E la Cgil,  tramite il Nidil Cgil Palermo, assisterà chi ha perso il reddito. “Le persone si potranno rivolgere ai nostri sportelli – dice il segretario generale Nidil Cgil Palermo Francesco Brugnone – per ricevere tutte le istruzioni sugli  adempimenti da fare nei confronti dei comuni e del centro per l’impiego e sul percorso più corretto da intraprendere per tutti i cosiddetti occupabili in merito e nel metodo per iniziare ed entrare in contatto con i centri per l’impiego e i percorsi formativi idonei, sperando che vengano attivati già da settembre”.

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