Si terrà a Termini Imerese uno dei primi appuntamenti di FdI alla ripresa dalla pausa estiva. L’8 settembre Giorgia Meloni sarà in città «per parlare di lavoro in Sicilia

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L’incontro di Termini Imerese assume così una connotazione più ampia rispetto a quella elettorale, in cui FdI sostiene la candidatura di Nello Musumeci a governatore. Meloni ne ha parlato, continuando ad auspicare una convergenza «più ampia possibile» del centrodestra su Musumeci, ma anche continuando a fare salvo il no ad Angelino Alfano. «Ho già detto che non siamo alleabili con il partito di Alfano, né a livello nazionale né a livello regionale e che se, invece, si vuole parlare di esperienze civiche, circoscritte alla regione, come accaduto in Liguria, lo rimandiamo alla scelta di Musumeci». «La Sicilia non venga utilizzata per fare accordi con il partito di Alfano, perché noi non siamo disponibili», ha ribadito Meloni.
L’incontro a Termini Imerese, però, non è solo questo. Rientra, invece, in quell’ampio programma di FdI per il Sud che Meloni ha presentato come elemento fondamentale per costruire «l’unità d’Italia che ancora non c’è». Sul territorio la macchina del partito già si muove da tempo nella direzione della valorizzazione del turismo come occasione di rilancio, lavoro, legalità. «La politica ha il dovere di sognare un territorio diverso e lavorare affinché questo avvenga», ha spiegato il capogruppo di FdI in città, Giuseppe Di Blasi, impegnato tra l’altro in due iniziative che chiariscono e danno concretezza al programma di FdI. Una riguarda il recupero del Villaggio Himera, una struttura sequestrata alla mafia e ora di proprietà del Comune, che però «ormai versa in condizioni fatiscenti ed è stata presa di mira dai vandali e consegnata al degrado». Il capogruppo di FdI ha chiesto all’amministrazione comunale di emanare in tempi brevi il bando per il suo affidamento. Un segnale per far vedere che le istituzioni non sono inerti nella lotta alla criminalità, ma anche un’occasione per dare slancio alla vocazione turistica del territorio: Villa Himera è facile da raggiungere, è a due passi dal mare, dalla zona archeologica di Himera e dal fiume omonimo, dove si potrebbe riattivare l’attracco per piccole imbarcazioni da diporto.
«L’industralizzazione è diventata un fallimento annunciato, mentre la richiesta turistica in Sicilia è in continua crescita», ha sottolineato Di Blase a nome di tutto il partito cittadino. E nella stessa ottica l’esponente di FdI ha anche espresso parere negativo all’ipotesi che Termini Imerese diventi uno dei porti su cui dirottare il traffico merci di Palermo, insieme a Trapani e Porto Empedocle. «È giusto creare una sinergia tra i Porti di Sicilia, ma non possono esistere territori che subiscono imposizioni sulle scelte economiche strategiche», ha rilevato il consigliere comunale in occasione della visita in città del Presidente dell’Autorità Portuale, Pasqualino Monti. «Termini Imerese – ha proseguito – ha subito la cementificazione della costa e la creazione di un porto sovradimensionato rispetto le esigenze reali del comprensorio». «Bisogna costruire un rapporto nuovo tra la città, il mare e il porto, tirando fuori dai cassetti della pubblica amministrazione un progetto ambizioso che prevedeva un grande specchio d’acqua, proprio sotto il Belvedere della città, destinato per i pontili da diporto e pescherecci, lasciando al molo trapezoidale – ha concluso l’esponente di FdI – le navi passeggeri e spostando sul lato sinistro del porto l’attracco delle navi merci».

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