Prosegue la protesta degli operai Fiat di Termini Imerese. Stamattina circa duecento manifestanti si sono radunati in via Imperatore Federico, a Palermo, davanti una concessionaria della casa automobilistica torinese. Mentre era in corso la presentazione della nuova Lancia Y hanno lanciato per protesta uova contro la vetrina dell’autosalone.
Preoccupati per il loro futuro occupazionale dopo che Fiat uscirà dal processo produttivo a fine anno con la dismissione degli stabilimenti, sui quali si sta giocando in questi giorni la partita pubblico-privato per il rilancio industriale del sito, da sei giorni tra sit-in e blocchi stradali oltre che ferroviari, l’ultimo proprio ieri, le tute blu chiedono garanzie sui posti di lavoro e sul futuro della fabbrica. Le cinque aziende (Dr Motor, Lima Group, Biogen, Medstudios e Newcoop) selezionate per il dopo-Fiat, dal collegio di vigilanza per l’attuazione dell’accordo di programma di Termini Imerese costituito da ministero dello Sviluppo economico e da Regione Sicilia, prevedono di assorbire tra i 1400 e 1600 operai metalmeccanici su un totale di 2200. La prossima settimana intanto sono in programma due tavoli: l’uno regionale, con il governatore Lombardo; l’altro nazionale, col ministro Romani: si parlerà di ammortizzatori sociali e dei meccanismi di sostegno per chi resterà al momento fuori dal processo produttivo.
RUSSO (PD): «IL GOVERNO ESCA DAL LIMBO» – «I 2.200 metalmeccanici che lavorano in quell’area sono persone, in carne ossa e sentimenti, non numeri con i quali giocare». Così Tonino Russo del Partito democratico, che al governo dice: «La smetta di perdersi in chiacchiere e si assuma per intero le proprie responsabilità. In ballo c’è il futuro di un’economia, che per decenni ha ruotato quasi esclusivamente intorno a quello stabilimento. La gente è esasperata – aggiunge – gli operai, spesso, sono disperati perchè non sanno cosa li attenderè domani». Il parlamentare Pd incalza il governo ad un intervento concreto per «assicurare stabilità e certezze occupazionali». «Il Governo nazionale si adoperi subito per uscire dal limbo, che negli anni ha contribuito a creare – conclude Russo – ed eviti di alimentare un clima di ristagno, che inevitabilmente porta a surriscaldare gli animi».
ZIPPONI (IDV): LA REGIONE ACQUISTI LO STABILIMENTO A UN EURO – «L’Idv ha già avanzato le sue proposte: acquisizione dello stabilimento da parte della Regione Siciliana, al valore di 1 euro; infrastrutture adeguate, a partire dal porto, con investimenti per 350 milioni e, infine, utilizzo dei 100 milioni di fondi europei messi a disposizione per un bando internazionale di gara, rivolto a produttori di tutto il mondo, tale da rendere conveniente e interessante l’investimento in Italia per un secondo costruttore di auto».Lo afferma il responsabile lavoro e welfare dell’Idv, Maurizio Zipponi.