Scontro fra i metalmeccanici della Cgil e i Cinquestelle sulla proposta di un referendum consultivo sul futuro dell’impianto ex Fiat di Termini Imerese. La Fiom ha contestato la raccolta firme iniziata dal M5S con l’obiettivo di scoprire cosa ne pensano i cittadini sulla possibile riconversione a zona turistica eco-sostenibile di una parte dell’area industriale che ricade lungo la fascia ed estesa per circa 8 chilometri.
La zona, ad oggi, è gestita dell’ente regionale Irsap, ma il M5s chiede con il referendum che torni nelle mani del Comune. Per avviare la consultazione, però, servirebbe l’ok di due terzi dei consiglieri, ma attualmente hanno firmato solo in 4 su 14 dei voti necessari. Il progetto turistico “green” non piace agli operai ex Fiat, oggi Blutec, la società che intende produrre auto ibride e componentistica a Termini Imerese, che temono possa trasformarsi in un boomerang a un mese dal via libera di Invitalia a uno dei due progetti di riqualificazione dell’area industriale.
“La nostra proposta – dice la consigliera comunale Manuela Sinatra (M5S) – riguarda l’area che va da Fiumetorto allo svincolo dell’autostrada. Non ricade nella zona dove si trovano lo stabilimento dell’Enel e la ex Fiat, vogliamo dare un segnale all’Amministrazione e dire che anche per gli operai dell’indotto ex Fiat il turismo potrebbe essere un’opportunità di riqualificazione e un’occasione di reimpiego. Da quattro anni portiamo avanti questa proposta e oggi la riproponiamo perché circolano notizie sulla realizzazione di inceneritori o di altri impianti di smaltimento. Le paure degli operai sono immotivate, si sta sollevando un polverone”.
“La zona industriale deve tornare a produrre, diciamo no agli inceneritori o a qualunque cosa possa danneggiare il territorio. Contrasteremo questa proposta del M5s, che non guarda all’occupazione”, dice il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone. “Nell’area individuata dai Cinquestelle si trovano alcune fabbriche dell’indotto e lo stabilimento ex Magneti Marelli – prosegue – che è inserito a pieno titolo nell’accordo da 350 milioni di euro siglato due anni fa al Mise e che è fondamentale per rilanciare l’area e consentire a Blutec di costruire auto a Termini Imerese”.