Sciascia (Lega): risposta alla “lettera aperta dei familiari degli internati militari italiani e dei partigiani”

Con piacere rispondo alla Vostra missiva per significarVi quanto segue:
In primo luogo il sottoscritto ha svolto, nel rispetto delle proprie funzioni, una interrogazione. Come certamente non vi sfuggirà, l’interrogazione è strumento per conoscere atti amministrativi in riferimento ad un procedimento con il quale presumo (poiché al momento in cui scrivo ancora non ho ricevuto risposta in merito) sia stata allocata la Lapide di cui alla questione.

L’interrogazione non chiede alcuna ulteriore decisione alla amministrazione se non alcune delucidazioni. Per essere più chiari, ad oggi, il sottoscritto non ha chiesto una rimozione della Lapide, quella semmai sarebbe oggetto di una mozione che non ho presentato, pertanto qualsiasi spostamento della stessa sino a quando non sarà presentata mozione, non è certamente imputabile a questo consigliere ma a chi eventualmente dovesse farlo.

Ciò detto, poiché non è mia abitudine nascondermi dietro cavilli, non ho problemi ad affermare che io auspico tale rimozione, perché ritengo il luogo non consono ad una Lapide civica e pertanto non escludo altre ulteriori iniziative, che ovviamente potrò assumere dopo aver ricevuto risposta agli interrogativi posti.
Non ho neanche problema ad affermare, come detto peraltro pubblicamente, che avrei assunto la medesima iniziativa anche laddove sul cippo marmoreo della Madonna, fossero ad esempio indicati eroi risorgimentali o, per farvi contenti, gerarchi fascisti.
Trovo il luogo non adatto, a prescindere dai nomi indicati che, ci crediate o meno, non ho letto, perché esulano dalla questione. Non sono i nomi ma il fatto in se che a me sta a cuore.

Per non sottrarmi poi a quanto da Voi espresso, mi sembra doveroso esplicitare alcune argomentazioni.
Il sottoscritto vive nella realtà e non è nostalgico di nulla. Per essere nostalgici di qualche cosa si dovrebbe averla vissuta ed io sono nato nel 1971. Posso essere nostalgico della mia fanciullezza, del periodo delle scuole ecc ma non certo degli anni 30. Io neanche ero nato!!!
Ciò premesso, poiché avete trasformato una questione, come quella della Lapide, in una sorta di “guerra civile” (pertanto semmai i nostalgici sareste Voi, se consentite, non certo io), una breve replica anche su fatti che ritengo storia e non come Voi attualità, è opportuna.
In breve:

1) Ritengo storicamente errato accumunare IMI a “Partigiani”; gli IMI erano per lo più appartenenti ad unità del Regio Esercito, che furono catturate dai Tedeschi, dopo l’armistizio, soprattutto in base al luogo in cui si trovavano. Una volta imprigionati decisero di non aderire alla R.S.I. per mantenere fede al “giuramento al RE” e alla casa Savoia. Fu una scelta e chi scrive ha il massimo rispetto per tale scelta. Nella mia famiglia, mio padre, i miei nonni, i miei bisnonni ecc ed anche il sottoscritto, è stato militare (ufficiale di marina), come fate, solo a pensare che non abbia rispetto per chi ha indossato una divisa e combattuto una guerra, a prescindere dalla scelta di campo fatta?
Ho anche narrato in consiglio comunale che entrambi i miei nonni furono ufficiali del Regio Esercito, non aderirono alla R.S.I. ed uno fu anche catturato dai tedeschi e riuscì a scappare (per la cronaca erano entrambi antifascisti!) Ritenete che io possa mancare di rispetto a persone cui mi legava un grande affetto??? Se aveste solo letto con attenzione la mia interrogazione, Vi sareste accorti che mi stupivo della collocazione nella parte “bassa” della Lapide degli IMI, tanto per dirne una…
Non accetto pertanto e respingo nel modo più assoluto e categorico accuse di aver mancato di rispetto a quanti svolsero il proprio dovere di soldati in qualunque fronte.
Infine se dobbiamo dire la verità storica, le colpe le ebbero Badoglio e un Re vigliacco, che pensarono solo a scappare, abbandonando un esercito al suo destino. Diciamola chiara la VERITA’

2) Il mio concetto storico, su quelle che definisco invece le “bande partigiane” o preferite “brigate”, o fate Voi, è e resta diverso.
I partigiani (almeno alcuni di essi), a differenza delle truppe del Regio Esercito e dunque degli IMI, per ciò che mi è dato conoscere, si macchiarono, a guerra peraltro finita, di uccisioni, sevizie e stupri ecc di uomini e donne come oramai acclarato dalla storiografia.
a) Forse Voi non siete a conoscenza che furono celebrati anche processi per tali fatti, in buona parte coperti dalla amnistia Togliatti.
b) Forse Voi non sapete che alcuni criminali di guerra, furono fatti espatriare nei paesi dell’Est.
c) Forse Voi non sapete che furono uccisi anche preti.
d) Forse Voi non sapete che furono uccisi anche partigiani non comunisti, come nel caso della Brigata Osoppo.
E infine probabilmente Voi non sapete o fate finta di non sapere, che il 10 febbraio quando ricordate “gli infoibati”, tra questi commemorate anche militari appartenenti alla Guardia Nazionale Repubblicana, alla Decima Mas, alla Divisione Monte Rosa ecc ecc che furono tra loro.
Tutti dati storici e per tale ragione Voglio sperare che la smettiate con una polemica, sterile e sciocca.
Dovrei nutrirne rispetto???
Io rispetto tutti i morti, IMI, Partigiani e “Ragazzi di Salò”, ma non rispetto mai i crimini (e ci furono!) da qualunque parte commessi.
Forse per Voi esistono morti di seria A e morti di serie B.
PER ME NO!!!

3) Ma la Vostra lettera aperta non si ferma a questo e tocca altri argomenti, quali Largo Almirante e via A.Cucco.
Intanto avete scritto una “corbelleria storica”, quasi attribuendo ai due “le leggi razziali” (firmate da Mussolini e da quel Re al cui giuramento tennero fede i militari italiani).

In secondo luogo Vorrei sapere di quali crimini si resero responsabili i due soggetti di cui parlate. A me non risulta.
Per Largo Almirante, esiste una delibera, non certamente fatta da me (che la condivido pienamente) ma da altri. Commetto un reato se chiedo di dare attuazione ad una delibera? Ma Voi conoscete le regole democratiche cui dite di ispirarVi?
Per Voi è rispetto di legge ignorare un atto amministrativo?
Non ho mai parlato di singoli soggetti (leggete gli atti…) quindi non vedo cosa debba rispondere sul sig. Cosimo Di Lisi o sul sig. Lo Bello, entrambi da me non conosciuti, che saranno state certamente brave persone, come da Voi scritto e per le quali ritengo, nutro più rispetto io che non strumentalizzo nomi che Voi che lo fate.

Infine mi chiedete “da che parte sto”, “chi rappresento e quale visione ho del futuro”.
Semplice;
Sto dalla parte dell’Italia.
Sto dalla parte di chi auspica di consegnare alla storia fatti che storia sono.
E sto anche dalla parte della LEGALITA’.
E si, cari firmatari. la legalità va rispettata sempre. Quando ricordate, al pari del sottoscritto ad esempio, i giudici Falcone e Borsellino, Voi date sostegno alla Legalità e fate benissimo; però vale sempre. La Legalità va rispettata, anche quando si discute di una eventuale autorizzazione o meno della Soprintendenza sulla collocazione di una Lapide su un monumento.
Vi sarà sfuggito …ma ho chiesto anche questo!
Se la Lapide non fosse in regola con tutti i crismi di legge e dunque non legale, scrivereste ciò che avete scritto?
Vi siete posti il problema quando fu collocata?
Vi siete ricordati che il provvedimento di collocazione è “provvisorio”?
E non scrivete che “non siete contrari alla sua collocazione in posto diverso”, mettendo “le mani avanti”; i termitani non sono scemi, se va spostata lo sarà non certamente per il Vostro parere ma perché conforme agli atti amministrativi;
se fosse stato per Voi non avreste neanche sollevato la questione di cui infatti non discutevate da anni!!!
Sono io che non rispetto la Costituzione e quindi la Legge? O siete Voi che eludete la questione?
Chi rappresento? Me stesso e i cittadini termitani per il ruolo che svolgo.
Sulla visione del futuro, poi (ma cercherò di sintetizzare, ovviamente) credo in una società autenticamente liberale (e ho la sensazione che Voi proprio non lo siate) e fondata sul rispetto delle leggi, tollerante per tutti, anche per chi non la pensa come Voi, ed alla rinascita ed allo sviluppo della mia città!
In ultimo trovo gravissimo il Vostro celato appello ad occuparmi di altro (sebbene Voi usiate termini diversi, non sfuggirà a nessuno che il concetto è quello).
Sta a Voi indicare gli argomenti di cui si deve occupare un consigliere comunale?
Sta a Voi stabilire di quali argomenti io debba parlare e di quali no?
Spero su questo ultimo punto, per me assai grave, perche lede le prerogative di un consigliere eletto democraticamente dal popolo, prerogative assegnate anche dalla stessa Costituzione di cui improvvisamente Vi dimenticate…!!! Che vogliano spendere due righe sia l’amministrazione comunale che la Presidenza del consiglio.
Con ciò spero di aver messo una “pietra tombale”, e proprio il caso di dirlo, su una questione che sinceramente non meritava tutte queste inutili polemiche.

Avv. Fabio Sciascia
Capogruppo Lega Salvini Premier

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