Comunicato Stampa Congiunto
“In questi giorni la stampa siciliana sta dedicando ampio spazio alla vicenda dell’area industriale ex Blutec di Termini Imerese, i cui contorni sono ben noti e da tempo immemorabile frutto di tentativi di soluzione sia per il futuro dell’area, ma soprattutto per la ricollocazione dei dipendenti in cassa integrazione ormai da15anni, attraverso l’ennesimo tentativo di rilancio di un polo industriale di grande rilevanza strategica per la Sicilia.
A distanza di un anno dalla conclusione della gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione del sito di Termini Imerese, non solo non si è potuto osservare nulla di concreto rispetto alle aspettative del progetto industriale presentato da Pelligra Italia Holding srl, ma abbiamo – con relativa sorpresa – appreso dalla stampa, che i “veri” partecipanti alla gara si sono “ora” manifestati, acquisendo il 90% delle quote della società assegnataria e, di fatto, modificando sostanzialmente gli interessi originari verso attività di servizio anziché di natura prettamente produttiva. In realtà, da una consultazione delle fonti ufficiali disponibili, è emerso che tale modifica societaria è stata perfezionata fin GENNAIO 2025.
Risulta quindi abbastanza “curioso” che tanto la terna commissariale straordinaria, come pure i numerosi altri soggetti responsabili dell’attività di sorveglianza ai sensi di Legge, nulla abbiano fin qui percepito. Solamente un giornalista di buone intenzioni, probabilmente stupito e incuriosito dall’inerzia rispetto alle nuove iniziative industriali promesse, ha ritenuto di operare una banale operazione di verifica dello stato delle cose, attraverso una semplice visura camerale, da cui sono emerse le operazioni societarie di cui sopra.
Si aggiunga che, dalla data di assegnazione dell’area ad oggi, nulla è stato aggiunto,modificato o aggiornato da Pelligra SRL, rispetto alla situazione precedente. Ciò nella sostanziale indifferenza (stando sempre a quanto riportato dalla stessa stampa, che ora invece segnala preoccupazioni a tutti i livelli politici-istituzionali), dei vari attori istituzionali, dei sindacati, dello stesso mondo dell’informazione.
L’unica eccezione, rispetto all’inerzia segnalata, pare sia stato il versamento di ventimilioni di Euro all’INPS da parte della Regione Siciliana per assicurare la isopensione a 183 ex cassintegrati ed il passaggio a carico dell’INPS degli altri 350 rimasti, quindi sempre in cassa integrazione e sempre a carico del contribuente. Il fantasmagorico “progetto industriale” della Pelligra Italia Holding srl che avrebbe dovuto assicurare occupazione e benessere nel territorio ad est di Palermo, dove purtroppo si registrano i più alti tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile,dell’intera Unione Europea, sembra quindi destinato, salvo altri e urgenti interventi,a seguire le orme dei vari operatori del passato, da Ginatta, ex Blutec. Si sta, purtroppo, avverando, quanto già evidenziato dalla nostra cordata di imprese,sia nel corso del bando di gara, che nel ricorso al TAR di Palermo: ossia che non era ragionevole assegnare punteggi di gara sproporzionati ad un progetto industriale inesistente, presentato da una società priva di qualsiasi referenza, costituita un anno prima della gara con 10mila euro di capitale, che presentava a garanzia dell’offerta(inizialmente almeno oltre 8 milioni di euro, cui avrebbero fatto seguito investimenti per svariate decine di milioni di euro) una fidejussione di Credit Suisse, fallita nel giugno 2023, quindi ben prima della presentazione delle offerte di gara e finora mai esibita.
Di converso, non avendo nulla da nascondere, la nostra cordata ha messo a disposizione e resi pubblici da subito, tutti i propri documenti, asseverazioni (una delle quali omessa agli atti dai tre commissari in sede di bando), progetti, know-how,marchi, brevetti, e quant’altro qualificasse l’offerta di acquisto. Tutto ciò non è tuttavia servito a nulla, né a nulla sono serviti i richiami ad alcune anomalie già abbastanza evidenti fin d’allora, quasi che tutto fosse stato già stato deciso in precedenza.
Da ultimo, ricordiamo che la nostra cordata non aveva richiesto alcun finanziamento pubblico, a differenza della Pelligra Italia Holding Srl, e che le imprese facenti parte della cordata vantano una esperienza INDUSTRIALE in senso stretto ormai pluridecennale.
Comunque proceda la vicenda, oggi al centro dell’attenzione mediatica, la cordata Sciara Holding e Smart City Group, confida nell’azione di verifica attenta de gli atti di gara da parte della Regione Siciliana, confermata da recenti dichiarazioni dell’Assessore Tamajo, e nel ruolo di controllo del MIMIT, per consentire di dare avvio concreto al potenziale sviluppo dell’area industriale previsto nei piani regionali, collegata alla logistica portuale opportunamente potenziata in collegamento col vicino porto merci. Da parte di Sciara Holding e di Smart City Group, stante la nuova situazione emersa e le azioni annunciate a livello politico e sindacale, pienamente condivise, si continueranno a valutare le azioni da intraprendere nelle diverse sedi legali, anche internazionali, ma soprattutto ci si augura di poter giungere ad una soluzione definitiva per i lavoratori e per l’area in sé, e che vi sia, finalmente, quella TRASPARENZA richiesta in ogni sede, rendendo pubblici i documenti presentati in sede di bando di gara dalla Pelligra Italia Holding Srl.







