Rinnovabili, Musumeci: «Roma vari una legge per ridurre tempi autorizzativi»

«Sui tempi delle autorizzazioni per realizzare impianti di produzione di energia rinnovabile raccolgo il grido di allarme delle categorie industriali e produttive. Le leggi nazionali sembrano essere fatte per frenare e rallentare i processi. Se vogliamo correre, invece, il presidente Draghi deve elaborare una proposta di legge, in pochi articoli, che sia la sintesi delle mille norme esistenti e stabilisca che in 60 giorni le procedure autorizzative debbano essere rilasciate: se in due mesi l’amministrazione non si pronuncia, il silenzio diventa assenso. È così che un grande Paese risolve un problema divenuto anche una sfida». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, chiudendo “Le Energie della Sicilia”, la manifestazione di due giorni promossa dal governo regionale alle Ciminiere di Catania.

Sulla localizzazione dei nuovi impianti, inoltre, il governatore ha sottolineato che «dove sia possibile realizzarli senza pregiudicare il contesto paesaggistico, ambientale e culturale, vanno realizzati. I risultati, se pensiamo che siano prioritari, si ottengono facendo qualche sacrificio». «La Sicilia – ha aggiunto Musumeci – si candida ad essere la Regione più importante per la produzione di energia pulita. Lo abbiamo detto a tutti i grandi operatori, da Terna ad Enel e a quanti ci hanno contattato. La Sicilia ha le risorse del futuro, sole e vento, è normale che tutti vogliano venire qui. Il governo regionale vuole assecondare questo nuovo ruolo della nostra Isola che può produrre ricchezza per i siciliani e per i capitali investiti e anche una ricaduta occupazionale, diretta e nell’indotto che ogni impianto determina. Siamo pronti a sostenere questo processo a patto – ha proseguito il presidente della Regione – che su ogni soggetto richiedente ci sia la massima trasparenza. Abbiamo raggiunto accordi con alcune Procure per garantire la massima attenzione nella fase istruttoria. Nessuno pensi di potere utilizzare prestanome. Non siamo disposti a consentire che il malaffare possa annidarsi dietro l’alibi dell’energia pulita. Se qualcuno cerca scorciatoie li accompagneremo noi in Procura».

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