Regione Sicilia, poche risorse da Roma: a rischio 16mila cassintegrati

C’è un esercito di disoccupati che a breve rischia di dover rinunciare anche al sussidio di cassa integrazione. In Sicilia sono coinvolti in 16 mila, ma secondo i sindacati a fine anno potrebbero diventare più dei 25 mila registrati nel 2012. Le organizzazioni dei lavoratori temono che sotto Natale migliaia di disoccupati possano rimanere senza il sussidio della cassa integrazione in deroga, così come è già successo in altre regioni come la Calabria, ma l’assessore alle Politiche sociali, Ester Bonafede, assicura che per quest’anno le risorse dovrebbero essere sufficienti grazie anche agli ulteriori 24 milioni stanziati da Roma nei giorni scorsi. «Il problema è comunque globale» spiega Claudio Barone della Uil, ricordando che i fondi sono esauriti a livello nazionale, con oltre 350 mila lavoratori che rischiano di non percepire più alcun sussidio così come sta già accadendo ad esempio in Calabria.
La Sicilia ad oggi ha potuto fronteggiare l’emergenza anche utilizzando 108 milioni di risorse comunitarie, stanziate attraverso il piano di azione e coesione, che però sarebbero dovute servire per un triennio. E nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini e il ministro dell’Economia, Saccomanni, hanno firmato il decreto che ha assegnato all’Isola 24 milioni degli ulteriori 500 messi sul piatto.
Il problema si ripresenterà però il prossimo anno, spiega l’assessore Bonafede, che in settimana convocherà i sindacati per studiare una strategia. «La crisi e la carenza di risorse riguardano anche le altre regioni – afferma l’esponente del governo regionale – cercheremo delle soluzioni, a Roma l’idea è quella di supportare la cassa integrazione con strumenti si sostegno all’inclusione, che attraverso politiche attive possa supportare non solo la persona ma anche la famiglia». Michele Pagliaro della Cgil annuncia che nell’incontro chiederà «i dati del monitoraggio che la Regione avrebbe dovuto effettuare. Rispetto allo scorso anno le risorse rischiano di esaurirsi prima della fine dell’anno, mettendo in difficoltà tante famiglie sotto Natale». Da qui il pressing sul governo regionale dei confederali per provare a stanziare risorse in bilancio.
La crisi intanto non si arresta e il numero di beneficiari degli ammortizzatori sociali cresce sempre di più. Dal commercio al turismo passando per l’edilizia, sono tantissime le aziende coinvolte. Sul sito dell’assessorato regionale al Lavoro ad oggi figurano circa 600 lavoratori di Aligrup, azienda del settore dei supermercati, altri 1.800 della Gesip, la società partecipata del Comune di Palermo, ma ad essere coinvolti sono anche i mille operai della Fiat e i dipendenti dell’indotto di Termini Imerese. E ancora, 22 lavoratori della storica libreria Flaccovio a Palermo, i 40 impiegati del resort di lusso Donnafugata nel Ragusano, imprese tessili del Catanese come la Brontejeans Srl. «L’anno scorso è stata raggiunta quota 25 mila cassintegrati in deroga e quest’anno gli ultimi dati parlano di 16 mila» dice Giorgio Tessitore della Cisl.
A rendere più drammatica la situazione è il dato relativo al cosiddetto «tiraggio», ovvero l’effettivo utilizzo degli ammortizzatori sociali richiesti da parte delle aziende. In pratica se fino all’anno scorso veniva utilizzato solo il 70 per cento delle somme richieste (perché ad esempio le aziende riassumevano), quest’anno siamo al 98 per cento. Per cui dei 180 milioni a disposizione per il 2013, non dovrebbe rimanere un centesimo da utilizzare il prossimo anno, quando, stando alle somme stanziate ad oggi dal governo nazionale, secondo i sindacati alla Sicilia spetterebbero circa 40 milioni.

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