Chi percepisce il sussidio dovrà infatti obbligatoriamente frequentare i centri per l’impiego; ma per entrare negli uffici dovrà presentare almeno il Green pass light (che si ottiene con il tampone negativo). E’ un chiaro invito a vaccinarsi per evitare di rimanere senza l’assegno.
Non solo verso i lavoratori, che già da mesi devono presentare il Green pass, ora anche i disoccupati che percepiscono il Reddito di cittadinanza dovranno adeguarsi.
L’obbligo di certificato per ricevere il sussidio è contenuto in duplice versione, nella Legge di Bilancio che ha introdotto la decadenza del reddito se non ci si presenta ai centri per l’impiego per i colloqui lavorativi, mentre nel decreto legge del 7 gennaio si dispone l’obbligo di Certificazione Verde base per entrare negli uffici pubblici.
Per entrare in banca o in un ufficio postale dall’1 febbraio si dovrà presentare la certificazione. Ma non solo, anche i centri per l’impiego saranno chiusi per chi non è vaccinato o quantomeno tamponato.
Analizzando i dati sulle vaccinazioni è ipotizabile che i percettori del reddito di cittadinanza sprovvisti al momento del super green pass, perché non vaccinati o guariti dal Covid, siano inferiori al 10%. Si tratta dunque di una platea di circa 100mila beneficiari. Il sussidio raggiunge attualmente circa 1,3 milioni di nuclei familiari (tre milioni di persone) di cui il 30% ritenuto occupabile e dunque soggetto all’obbligo di frequentare in presenza i centri per l’impiego.
Proprio sull’utilizzo del certificato, intanto, sono in arrivo novità. Nel Dpcm, ancora in preparazione, dovrebbero essere previste eccezioni all’obbligo di esibirlo e in particolare per l’accesso ad alcuni servizi e attività commerciali. Non sarà più necessario mostrare il documento quando si va a fare la spesa al supermercato, quando ci si reca in farmacia, in ospedale o presso l’ambulatorio del medico di base dal veterinario.
E ancora: il Pass non sarà più richiesto nel momento in cui si deposita una denuncia se si è vittime di reato o per esigenze urgenti di tutela dei minori. Ad essere consentite senza certificato (base o rafforzato) dovrebbero essere quindi le esigenze alimentari (ma non nelle attività di somministrazione, come i bar) e quelle sanitarie, oltre a quelle di giustizia e pubblica sicurezza.







