Preti: le scelte di ENEL in totale contrapposizione con le prospettive di sviluppo turistico

Comunicato Stampa

Pontile e serbatoi della centrale elettrica di Termini Imerese in vendita al migliore offerente invece che dismesse, l’Enel preferisce vendere piuttosto che cominciare l’opera di bonifica di un sito produttivo in parte già in disuso. Pippo Preti, invita alla coesione politica e sociale per scongiurare la cessione che metterebbe a rischio la futura riconversione turistica della nostra Città.
“Ricavare un guadagno a spese della nostra comunità invece che maturare una perdita smantellando tutto quello che per anni ci ha impedito uno sviluppo turistico del territorio, ecco quello che vogliono fare i vertici di Enel con la nostra costa – dice Pippo Preti, candidato sindaco di Termini Imerese. Siamo già stati abbastanza martoriati nel corso degli anni per inseguire logiche economiche ormai superate e lontane dalla vocazione del nostro territorio. Mi opporrò con forza a delle scelte che pregiudicano il futuro della nostra Città in quanto compromettono il recupero turistico della nostra costa nonché le probabilità di realizzazione del PORTO TURISTICO, in quanto il pontile ne mina irremidiabilmente l’attrattiva e l’appetibilità economica. Per questi motivi è giunta l’ora di chiamare a raccolta tutti i cittadini, le associazioni, i movimenti, i sindacati e i partiti politici per protestare e condurre una battaglia comune, senza inutili scissioni o prevaricazioni.
La coralità dei termitani è necessaria In quanto sono in gioco le possibilità per uno sviluppo alternativo della nostra Termini e non possiamo permettere che queste scelte scavalchino la volontà popolare.”
Come bene ha riportato “Madonie Notizie” ormai l’ENEL è uscita allo scoperto e in sede di riunione col Commissario straordinario dr. Girolamo Di Fazio ha parlato apertamente di raffineria per biodiesel, quindi a due passi dalla nostra Città e sulla nostra costa, l’ENEL vorrebbe non solo stoccare e commerciare carburante ma anche attuare processi di trasformazione in loco.
Una follia strategica per la Sicilia che sta già affrontando le crisi occupazionali degli altri siti petroliferi dell’isola, Gela – Augusta – Milazzo, e che vede quei territori irremidiabilmente compromessi per gli insostenibili costi di bonifica.
Mi preme sottolineare che anche la pesca riceverebbe ingenti danni dall’arrivo delle petroliere e dagli incidenti ambientali che inevitabilmente si verificherebbero. Una vera iattura per la flotta peschereccia cittadina e per tutti coloro che traggono sostentamento dalla pesca e dalla commercializzazione del pescato: altro che creazione di posti di lavoro!
Oggi risulta evidente che la voglia di riscatto della nostra Termini e gli interessi economici dell’ENEL sono assolutamente divergenti, e di questo la società e energetica ne ha piena consapevolezza, tant’è che ha tenuto riservate le trattative e i criteri per la scelta del partner, così mortificando la nostra comunità.
Emerge chiaramente che è ora di reagire insieme, tempestivamente e in maniera adeguata per non farci rubare il futuro.

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