Polo Meccatronica, pressioni sul Mise per l’area di Termini Imerese

Bene ha fatto l’assessore regionale alle Attività Produttive, Mimmo Turano, a chiedere ieri al ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti un impegno immediato per il rinnovo dell’accordo di programma per l’area di crisi complessa di Termini Imerese, fermo da troppo tempo.

Ci aspettiamo un riscontro immediato da parte del Mise alla legittima richiesta della Regione siciliana, che per la sua parte ha già confermato il finanziamento dell’accordo”. Lo dice il presidente del Polo Meccatronica Valley di Termini Imerese, Antonello Mineo.

“Dopo avere presentato a fine giugno lo studio di fattibilità per l’area ex Blutec ai commissari e alla Regione con un investimento di oltre 100 milioni di euro e 900 posti di lavoro – aggiunge Mineo – stiamo lavorando con le aziende ai piani industriali che presenteremo al più presto. Confidiamo in una accelerazione del Mise, le imprese hanno fatto e stanno facendo la propria parte”.

Meccatronica sollecita al Mise anche il via libera all’accordo di programma per le Pmi: solo per l’area di Termini Imerese il Polo ha presentato alla fine dell’anno scorso dieci progetti innovativi, a valere sull’accordo, per un totale di oltre 50 milioni di euro.
“Siamo in una fase cruciale – afferma Mineo – Noi stiamo lavorando senza tregua e siamo pronti a creare hub tecnologici all’avanguardia ed ecosistemi nell’area industriale di Termini Imerese. In un anno abbiamo coinvolto nel Polo cinquanta aziende, alcune del nord e centro Italia, e soprattutto numerose startup attraverso un lavoro coordinato con Invitalia che, insieme alla Regione siciliana, ci ha affidato in gestione l’incubatore, che è diventato un punto di riferimento nel Mezzogiorno. L’attivazione degli accordi di programma, assieme ai contrati di sviluppo e alle opportunità delle Zone economiche speciali, possono rappresentare una svolta epocale per lo sviluppo dell’economia in Sicilia e un volano per l’attrazione di capitali esteri, come dimostra il progetto del gruppo Alumeta per la ex Blutec. La Sicilia è vista come una opportunità, non si può perdere questo treno dello sviluppo”.

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