Una colonna di fumo si alza ancora dal deposito di rifiuti della ditta Lvs che si è incendiato ieri sera nella zona industriale di Termini Imerese, in contrada Canne Masche. E si teme per i possibili danni ambientali. La nube grigia è visibile ancora adesso, dai paesi vicini, sebbene le autorità del luogo abbiano rassicurato sul possibile rischio ambientale connesso alle sostanze che si sono sprigionate a causa dell’incendio. Sul posto ieri sono intervenuti i vigili del fuoco e l’Unità speciale chimico-batteriologico-nucleare per scongiurare eventuali dispersioni di diossina nell’atmosfera.
Le fiamme più estese sono state spente alle 4, ma ancora oggi sono vivi dei focolai del rogo. Secondo le prime ricostruzioni fornite dai tecnici del comune di Termini, non si tratterebbe di un incendio doloso, ma di una serie circostanze fortuite. Donaldo Di Cristofalo, funzionario tecnico Geologo del comune di Termini Imerese ha riferito infatti che il deposito, che ospitava plastica, carta e altri rifiuti ingombranti, avrebbe preso fuoco a causa di una scintilla prodotta da un meccanismo per triturare i materiali. L’incendio si sarebbe poi propagato fino a raggiungere un ammasso di materassi, che hanno a loro volta alimentato le fiamme.
Sul posto ieri anche la Protezione civile di Termini, che ha collaborato allo spegnimento del fuoco. Secondo i tecnici comunali, i danni materiali sono esigui, così come i rischi per la popolazione visto che oggi i forti venti di scirocco hanno contribuito a far disperdere il fumo, spingendolo verso il mare. Luigi Librici, dirigente provinciale di Arpa, non ha però escluso eventuali danni ambientali, sebbene sarà necessario ancora del tempo per stabilirlo. “Stiamo monitorando la situazione – spiega – e il rischio è correlato al fatto che ci sono materiali combusti che vanno nell’atmosfera, soprattutto materiale plastici già differenziati, cui è legato il rischio diossina. Si tratta di materie derivanti dalla raccolta differenziata, è presumibile che ci siano sostanze plastiche, i tecnici dell’Arpa sono stati sul posto per le analisi del caso”.
“Allo stato attuale – continua Libricci – si sta monitorando la situazione, ma per i risultati sulle eventuali presenze di diossina sarà necessario attendere i tempi di campionamento e di analisi. C’è ancora una colonna d fumo che si alza e in relazione ai venti, non dovrebbero esserci problemi per la cittadinanza, ma più per le industrie del luogo“.
Secondo quanto riferito da un volontario della Protezione civile presente sul luogo dell’incendio, l’Unità dei vigili del fuoco ieri avrebbe escluso eventuali rischi ambientali ma sarà necessario attendere la perizia per escludere del tutto anche l’eventuale dolo. I dubbi sollevati sono connessi ad un altro incendio, scoppiato sempre ieri sera, poco dopo la mezzanotte in contrada Cozzo Imperatore, nella stessa zona, che ha bruciato sterpaglie e alberi di ulivo.