Il gioco di carte “Night falls in Palermo” è nato negli anni ’80 ed è diffuso ancora oggi. Ha dato vita a numerose varianti, che mantengono tutte la stessa dinamica: all’assegnazione casuale delle carte corrispondono ruoli diversi, stabiliti i quali segue la divisione dei giocatori in due fazioni, che si combatteranno a suon di persuasione e strategie per ottenere la vittoria. Ciò che non tutti sanno, invece, è che il gioco ha contribuito anche ad accrescere la curiosità verso la città di Palermo, grazie al suo immaginario creativo e pittoresco.
Esiti inaspettati: la curiosità dei giocatori verso Palermo
Il fascino della bella città sicula di Palermo è ineguagliabile: palazzi maestosi, piazze caratteristiche, la cattedrale e le altre chiese storiche, vicoli misteriosi, profumi della cucina locale ad ogni angolo e un mare incantevole… tutto concorre a renderla indimenticabile. Ma al giorno d’oggi non è più nota solamente per le attrazioni “tradizionali” che la contraddistinguono ed arricchiscono: in diverse zone del mondo è conosciuta anche grazie ad un gioco da tavola, “Night falls in Palermo”, originario della seconda metà degli anni ’80 e diffuso a livello internazionale. Il gioco avrebbe origini russe, ma è stato giocato anche all’Università di Princeton nel New Jersey e negli anni è diventato famoso nel resto d’ Europa, con un occhio di riguardo per la Grecia ma anche per Cipro e in altre regioni nei pressi dei due stati. Ancora una volta, dunque, un’occasione di divertimento ed intrattenimento è un ottimo pretesto per conoscere e visitare una città dalle mille sfaccettature, oltre che per assaporare a distanza un po’ di vita mediterranea.
“Night falls in Palermo”: come si gioca e in cosa differisce dagli altri giochi di carte
Ma qual è la dinamica del gioco? “Night falls in Palermo” è quello che si può definire un gioco di comunicazione, nel quale il gruppo di partecipanti (da 10 a 24) viene diviso tra innocenti e criminali in base ai vari ruoli assegnati dalle carte che vengono distribuite. Ogni fazione dovrà portare avanti una strategia improvvisata per convincere i giocatori della propria innocenza e riuscire così a vincere la partita. Ispirato alla Palermo di una volta, i giocatori sono divisi in criminali e cittadini comuni, tra i quali spiccano il dottore, l’investigatore, il barista e l’informatore. Il nome stesso del gioco è tratto dalla prima frase che pronuncia il moderatore per avviare il gioco dopo la distribuzione delle carte: “cala la notte a Palermo” è infatti l’incipit del gioco, che permette l’inizio della partita. Tutti i giocatori dovranno rimanere ad occhi chiusi e solo chi ha trovato la carta del criminale potrà aprire gli occhi per scoprire i suoi complici, senza emettere suoni né parlare. Dopo questa prima fase ha inizio la vera e propria partita, durante la quale gli innocenti cercano di scoprire i colpevoli e questi ultimi tentano di non farsi riconoscere. Si tratta dunque di un gioco di carte, ma dalle regole ben differenti rispetto a giochi classici come blackjack e poker: anche nel blackjack le carte hanno un valore variabile in base a ciò che viene stabilito, ma lo scopo dei giocatori è ottenere una mano di carte che abbia un valore totale di 21, o il più vicino possibile a questa cifra, senza superare mai la mano del banco. Nel poker, invece, le varianti sono tantissime e le puntate dipendono anche dall’abilità del giocatore di dissimulare la propria mano con tattiche e tentativi di influenzare gli altri compagni di gioco, in questo similmente a “Night falls in Palermo”.
Le varianti: dall’italiano “Lupus in Tabula” all’internazionale “The Werewolves of Millers Hollow”
La popolarità di questo gioco di carte e la sua facilità e immediatezza hanno fatto sì che si sia diffuso abbondantemente nell’arco degli ultimi trent’anni, ma anche che abbia ispirato varianti altrettanto note. In Italia una delle versioni più conosciute è quella di “Lupus in Tabula”, il cui titolo è basato sul gioco di parole con la famosa locuzione latina “lupus in fabula”, e anche in questo caso prevede un numero di giocatori molto alto, per renderlo ancora più divertente e variegato. La differenza sta in alcuni particolari delle impostazioni di gioco: Palermo viene sostituita con un villaggio non meglio precisato, gli assassini con dei feroci lupi e gli abitanti della città da quelli del paese. In Italia il medesimo gioco assume titoli diversi, pur rimanendo basato sulle stesse dinamiche di gioco: “Strega”, “Lupi e contadini”, “Lupi del villaggio”, “Fortunella”, “Licantropi”. All’estero invece il gioco è conosciuto grazie ad una sua versione molto più complessa, che prevede fino a 47 giocatori: quella del francese “Les Loups-garous de Thiercelieux”, noto anche nel mondo anglosassone come “The Werewolves of Millers Hollow”.
“Night falls in Palermo” è quindi un classico gioco di carte ed è innegabile che, pur essendo un’attività ricreativa, abbia anche incuriosito i suoi giocatori ad approfondire le proprie conoscenze su Palermo e le sue usanze: un caso eccellente di utile unito al dilettevole.