Natale Giunta e la sua ex si accusano di furto a vicenda

Dal tango appassionato per festeggiare il loro amore alla battaglia nelle aule di tribunale con querele e controquerele. Non è certo finita nel migliore dei modi la storia d’amore fra lo chef Natale Giunta e la sua ex fidanzata e collaboratrice Marta Decente (oggi organizzatrice di matrimoni), entrambi indagati dalla procura di Palermo in due diversi procedimenti.

Una vicenda che risale al luglio del 2013 quando lo chef interrompe la relazione sentimentale con l’assistente. Pochi giorni dopo la donna – secondo la denuncia presentata da Giunta ai carabinieri – decide di portar via dalla sede della società denaro in contante (secondo Giunta quasi 10 mila euro ma per la procura poco meno di 3 mila euro), hard disk esterni per computer e attrezzature per il catering. Ma non solo, la donna cancella tutti i file nelle memorie dei pc dell’azienda. “Sono arrivato una mattina in ufficio e non c’era più nulla – racconta lo chef – L’archivio, l’agenda degli eventi in programma, tutte le foto dei nostri lavori. Un danno così grande che i soldi e i gadget portati via al confronto sono una bazzecola”.

Giunta ha un impianto di videosorveglianza e subito scopre che il raid è figlio della vendetta dell’ex fidanzata. Scatta la denuncia ai carabinieri per appropriazione indebita, danneggiamento, sottrazione e distruzione di materiale informatico. Lo chef assistito dall’avvocato Stefano Santoro, consegna ai militari anche i filmati dell’impianto di videosorveglianza dove si vede l’ex fidanzata uscire dall’azienda con sacchi neri per l’immondizia pieni zeppi.

Immediata scatta la perquisizione nell’abitazione di Marta Decente dove vengono trovati parte del materiale e una grossa somma di denaro. Su questo episodio indaga il sostituto procuratore Enrico Bologna, che nelle prossime settimane, per la terza volta dopo due rinvii per difetti di notifica, chiederà il rinvio a giudizio per Marta Decente per appropriazione indebita, sottrazione e distruzione di materiale informatico.

La Decente a sua volta nell’estate del 2013 querela lo chef per appropriazione indebita: secondo la donna, Giunta non avrebbe restituito alcuni oggetti personali che teneva in ufficio. Per questo reato lo chef palermitano è stato rinviato a giudizio.

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