Montello, uno dei principali riciclatori italiani di rifiuti in plastica e organici, ha acquisito una partecipazione del 45% in LVS Group, società palermitana proprietaria di tre impianti per la selezione, recupero e riciclo di imballaggi in plastica post-consumo: due – Ecorek e Rekogest – si trovano nell’area industriale di Termini Imerese (PA) e il terzo, Rekoplastik, opera all’interno del polo industriale di Caltagirone (CT).
Ecorek recupera l’80% della plastica raccolta dopo un’accurata attività di selezione: i rifiuti vengono suddivisi per tipi di polimero e colore e, attraverso sistemi automatizzati, possono essere avviati al riciclo.
Complessivamente i tre impianti sono in grado di trattare 180.000 tonnellate l’anno di rifiuti plastici, volume che sarà ampliato in futuro. Il piano industriale prevede infatti investimenti per 22 milioni di euro in nuove linee di recupero e riciclo tecnologicamente avanzate, per colmare almeno in parte il deficit impiantistico presente in Sicilia.
Montello vanta una capacità di trattamento (direttamente e tramite controllate) pari ad oltre 450mila tonnellate annue di plastica post-consumo e 700mila t/a di rifiuti organici trasformati in biometano. Nel solo impianto di Montello, in provincia di Bergamo, vengono riciclate ogni anno 200.000 tonnellate di imballaggi in plastica da raccolta differenziata e 600.000 tonnellate di frazione organica.
Alla fine dell’anno scorso, il riciclatore bergamasco ha acquisito una quota del 30% della toscana Revet, anche in questo caso con l’obiettivo di investire nell’ampliamento e ammodernamento degli impianti. Recentemente ha siglato un accordo anche con il gruppo indiano JSW Steel per valutare la costruzione di un nuovo impianto di riciclo rifiuti all’interno del polo siderurgico di Piombino.
Intanto, la commissione Via Vas presieduta da Aurelio Angelini ha dato il via libera al piano regionale dei rifiuti che adesso potrà essere trasmesso all’Assemblea regionale ed essere esaminato dalla commissione Ambiente per un parere e poi approdare in giunta per l’approvazione definitiva. «Il piano – commentano dall’assessorato guidato da Alberto Pierobon – segue le direttive dettate dall’Unione europea con una gerarchia del rifiuto che è prevenzione, riciclo, recupero
energia ed infine discarica, cioè prima la differenziata, poi termovalorizzatori e infine discarica».
L’opposizione però attacca. «Se questa è la “bella copia” del piano regionale dei rifiuti bocciato un anno e mezzo fa dal ministero dell’Ambiente – dice il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giampiero Trizzino, componente della commissione Ambiente – allora era meglio non scriverlo. Ho avuto modo di leggere una bozza di piano regionale dei rifiuti che mi auguro, sinceramente, non sia definitiva. Perché se cosi dovesse essere, allora la Regione avrebbe buttato un altro anno e mezzo di tempo».







