Merlino e Taravella: costretti ad assistere quotidianamente ad infantili “litigi”

Comunicato Stampa

La recente querelle tra il sig. Alberto Cilfone e il Partito Democratico locale sulla presidenza del Consiglio Comunale di Termini Imerese dimostra, ancora una volta, la disomogeneità e la contradditorietà delle forze politiche che sostengono il sindaco Burrafato.
Quest’ultimo, lo scorso mese di giugno, ha messo in campo non una coalizione ma un’accozzaglia di individui e liste che hanno come unico scopo quello di rimanere al potere.
Nessuna comunione di intenti e, di conseguenza, nessun programma elettorale: si campa alla giornata, perché come recita una nota canzone, “finchè la barca va, lasciala andare”.
L’interesse della città è l’ultimo punto all’ordine del giorno dell’agenda politica del primo cittadino, atteso che ha già iniziato la campagna elettorale per raggiungere scranni ben più importanti di quello locale.
Pertanto, i cittadini di Termini Imerese, che chiedono con insistenza un impegno fattivo dei propri amministratori per la risoluzione di annosi problemi quale l’acqua pubblica, i rifiuti, la manutenzione delle primarie sedi viarie, delle ville e dei giardini, sono costretti ad assistere quotidianamente ad infantili “litigi” su questioni che non hanno riscontro pratico.
La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: una città allo sbando, senza guida, né direttive, in attesa di altre campagne elettorali che la portino sotto i riflettori!
Certo, il richiamo operato dal più stretto consigliere politico del Sindaco (già suo segretario particolare, nonché attuale componente della “cabina di regia” per l’attuazione del programma elettorale) e portavoce di una lista civica che esprime un assessore e due consiglieri comunali ci dà la cifra del malessere e delle frizioni presenti all’interno della maggioranza dell’attuale amministrazione comunale.
V’è da aggiungere, inoltre, che le dichiarazioni rese dal sig. Cilfone non sono state, ad oggi, smentite dagli altri componenti della lista civica “Termini Insieme”. Ciò fa presumere, pertanto, che le stesse siano condivise anche dai consiglieri appartenenti a tale gruppo.
Se il malessere di alcuni consiglieri di maggioranza nei confronti del Presidente del Consiglio è reale, li invitiamo a manifestarlo nelle opportune sedi istituzionali, attraverso gli strumenti riconosciuti dalle leggi e dai regolamenti: mozione di censura e/o sfiducia. Se ciò non accadrà vuol dire che siamo di fronte all’ennesima pagliacciata.
La successiva presa di posizione del Sindaco e della sua giunta, come se il “regista” abbia bisogno di un comunicato stampa per dialogare con la propria “cabina di regia”, costituisce prevedibile epilogo della farsa iniziata nel mese di giungo 2014.
Speriamo che l’esperienza amministrativa del “Burrafato bis” e della sua maggioranza bulgara, ammesso che le parole si trasformino in fatti o meglio in numeri, si concluda prestissimo, prima che i danni finora provocati alla città diventino irreversibili.
I consiglieri comunali: Claudio Merlino e Vincenzo Taravella

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