Mercoledî 31 luglio, alle ore 18.30, presso il Museo Pirro Marconi di Himera, chiusura 8°campagna di scavi realizzata dall’Università di Berna

Mercoledî 31 luglio, alle ore 18.30, presso il Museo Pirro Marconi di Himera (Tempio della Vittoria) saranno presentati, da parte di Elena Mango, direttore dello scavo, e di Francesca Spatafora, neo direttore del nuovo parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato, gli interessanti risultati e le scoperte più significative che hanno caratterizzato la 8°campagna di scavi realizzata a Himera dall’Università di Berna in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera, oltre a una piccola selezione dei reperti appena rinvenuti.

La campagna si è svolta nell’area del Piano del Tamburino, una zona dell’antica colonia greca, nella quale, negli ultimi otto anni, sono state riportate alla luce due interessanti aree sacre.
Lo scavo si è concentrato su una delle aree sacre, caratterizzata da un vasto e interessantissimo Open Space (spazio aperto) ampio oltre 100m2 caratterizzato dalla presenza di tre altari e di numerose deposizioni votive consistenti, soprattutto, in vasi di piccole dimensioni utilizzati nel corso delle cerimonie: è questo il cuore del santuario dove la comunità imerese svolgeva le proprie feste, i riti e altre attività connesse alla sfera del sacro.
Questo spazio aperto era circondato da due edifici, ai quali adesso se ne aggiunge un terzo, che sarà più approfonditamente indagato nelle prossime campagne di scavo.

La grande novità di quest’anno è la scoperta di tracce di un violento terremoto che sembra aver avuto luogo in epoca tardo-arcaica. Le fonti scritte non ci tramandano tale episodio, anche perché i terremoti sono solitamente eventi locali, massimo regionali. I ritrovamenti archeologici quindi ci indicano un possibile episodio importante nella vita della città di Himera, di cui non si era assolutamente a conoscenza, un evento drammatico che deve aver segnato profondamente i suoi abitanti e l’immagine della città. La vita nell’area sacra, di cui faceva parte l’edificio in questione, riprese dopo il terremoto e continuò fino alla distruzione di Himera per mano dei Cartaginesi nel 409 avanti Cristo.
Allo scavo, guidato dalla Prof.ssa Elena Mango dell’Università di Berna, ha partecipato un’equipe internazionale composta da 13 persone, docenti (Prof. J.-R. Gisler, museo), assistenti (Marcella Boglione, Aleksandra Mistireki), studenti delle Università di Berna e Palermo, disegnatrici (Roberta Sperandeo, Termini Imerese, Ulrike Koy-Seemann, Università di Tübingen), un numismatico-archeologo (Christian Weiss, Università di Berna) e una fotografa (Adriana Urango, Università di Berna).
Le indagini archeologiche sono il frutto di un rapporto di convenzione, regolarmente autorizzato dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, istituito con l’Università di Berna dal Parco di Himera e, successivamente, dal Polo regionale di Palermo per i Parchi e i Musei Archeologici. Una proficua collaborazione che ha dato risultati di straordinario interesse per la comprensione dell’urbanistica e della storia della colonia greca, risultati che si aggiungono alle importanti scoperte dell’ultimo decennio nella necropoli occidentale della colonia calcidese e che rendono Himera una delle realtà archeologiche più importanti dell’intera Isola.

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